È di 2 milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla Direzione investigativa di Catania al 47enne ragusano Raffaele Donzelli.
Il sequestro dei beni dell’imprenditore del settore del recupero e della trasformazione di materie plastiche è stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su proposta del procuratore etneo e del direttore della Dia.
Da quanto dichiarato in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dell’ottobre 2019 confermata dal Tribunale del riesame un mese più tardi, Donzelli sarebbe vicino al clan mafioso “Dominante-Carbonaro” e lo stesso padre Giovanni avrebbe avuto rapporti con l’associazione di stampo mafioso riferibile alla “Stidda”.
Nel mese di maggio 2019, Raffaele Donzelli è stato arrestato per bancarotta fraudolenta in concorso con dei familiari e dopo di allora, secondo la Dda “l’associazione mafiosa avrebbe reimpiegato proventi illeciti in attività imprenditoriali riferibili” all’imprenditore.
Il 47enne sarebbe imputato anche di aver usato metodi criminali come l’intimidazione sistematica per sbaragliare la concorrenza in vari settori, quali l’abbigliamento, inducendo la Dia a procedere con l’ulteriore sequestro di due aziende operanti in questo settore, di due autovetture, di un motociclo, dei suoi conti correnti e delle sue disponibilità bancarie.