Le zone a traffico limitato e le aree pedonalizzate sono complete solo a metà nel centro storico di Catania perché, chiusi gli accessi alle auto, sono scomparsi tutti i parcheggi; anche quelli dei residenti. Non solo, la delibera dello storico ambientale per il suolo pubblico di alcune attività del centro, voluto dall’assessorato al Commercio, ha eliminato ulteriori posteggi disponibili. Il risultato? La gente oggi, nel cuore di Catania, lascia la macchina sui marciapiedi, in doppia fila, sulle scivole per disabili e- poco ci manca- sui balconi.
“Vogliamo essere civili? Facciamo i parcheggi–ribadisce Roberto Tudisco, responsabile Pubblici Esercizi Unimpresa Assoesercenti– non diciamo sempre che i catanesi sono incivili visto che, nel corso delle ultime tre amministrazioni, si è pensato solo a chiudere strade pedonalizzando tutto il Centro Storico. Raggiunto quest’obiettivo non si è mai parlato di parcheggi. Non è vero, quindi, che il catanese deve lasciare l’auto davanti al negozio. Ecco perché, prima di dare giudizi affrettati e falsi, diamo la possibilità di posteggiare correttamente”.
Oggi in molti evitano il centro storico perché tra anziani, persone con difficoltà di deambulare e famiglie con passeggini al seguito, non tutti, per fare acquisti, possono camminare per ore trasportando pacchi e pacchetti. Stesso discorso per i turisti che noleggiano l’auto, anche con conducente, e che non trovano posto nelle zone limitrofe alle Ztl.
“Nessuna contrarietà alla chiusura o alla pedonalizzazione del centro cittadino ma pensavamo che le amministrazioni precedenti (e anche quella attuale) avrebbero pensato, prima o poi, ai parcheggi – continua Tudisco- tutto questo non è mai successo. Adesso bisogna avere le capacità di darci una mano e dialogare tutti insieme per fare di Catania un’attrattiva per migliaia di visitatori, non solo stranieri, ma anche per chi proviene dai paesi dell’hinterland etneo”.
Nei mesi precedenti albergatori, ristoratori, addetti al settore dell’abbigliamento e tutte le altre categorie imprenditoriali del centro storico di Catania hanno dato vita ad una forma di democrazia partecipata.
“Dalla zona di via Umberto fino a Porta Uzeda– incalza Tudisco- abbiamo creato un dialogo dove il 90% di noi ha stabilito che la realizzazione dei parcheggi rappresenta la priorità per portare avanti il benessere alla nostra categoria nel centro storico e alla città di Catania. Il Sindaco Pogliese deve ascoltare le nostre richieste perché, partire adesso con il piede giusto, vuol dire lavorare a pieno regime quando tutto sarà tornato alla normalità e gli esercizi commerciali potranno riprendere la propria attività senza vincoli o limitazioni di sorta”.
Da qui la creazione di una task-force a cui possano prendere parte imprenditori, associazioni di categoria e gli assessori alla Viabilità e ai Lavori Pubblici Giuseppe Arcidiacomo, al Commercio Ludovico Balsamo e al Centro Storico Michele Cristaldi.
“Pretendiamo di far parte di questi tavoli perché noi porteremo gli investitori– spiega il responsabile Pubblici Esercizi Unimpresa Assoesercenti- persone pronte a finanziare la realizzazione di parcheggi multipiano che non chiedono altro se non di essere ascoltati dall’amministrazione. Molti esercenti hanno perso circa il 50% degli incassi, a prescindere dal lockdown, da quando hanno cominciato a chiudere il centro storico circa dieci anni fa. Qui in ballo ci sono migliaia di posti di lavori che vanno assolutamente tutelati dal sindaco Pogliese. Bisogna intervenire per dare alle persone la certezza di trovare parcheggio. È bene ribadire – continua Tudisco – che non siamo contrari all’uso degli autobus o della metropolitana ma è innegabile che nelle attività commerciali c’è un altro tipo di utenza che raramente corrisponde al pendolare medio che viene al centro solo per lavorare. Chi ha più di 70 anni oppure necessita di un accompagnatore, come fa?”.
Alcune aree, dove poter realizzare i nuovi parcheggi sono già state individuate. Si comincia con piazza Lupo dove si dovrebbe riprendere il vecchio progetto che vedeva qui la realizzazione di un parcheggio scambiatore sotterraneo al posto dell’ex palestra. Una struttura oggi circondata in parte da transenne arrugginite e al centro delle lamentele dei residenti dei palazzi circostanti.
In piazza Borsellino, invece, il parcheggio “Alcalà” ha appena 100 stalli. Troppo pochi. In passato si era parlato di togliere da qui gli autobus dell’Amt e spostarli nella zona del Faro Biscari o nel parcheggio dell’azienda in via Plebiscito. Un trasferimento che porterebbe alla realizzazione di altri cento stalli per un totale di duecento posti.
Oltre a questo si chiede di attivare anche una collaborazione tra Palazzo degli Elefanti e l’Autorità Portuale per creare, a pochi passi da via Dusmet, un sito da 500 posti auto.
Altro progetto proposto dai commercianti, per venire incontro al settore legato alla ristorazione, prevede una rivitalizzazione di piazza Carlo Alberto togliendola dalle mani degli “abusivi”. Strisce blu dal costo fisso che comprende pure il biglietto della navetta elettrica per raggiungere i Quattro Canti, e che duri fino alle 2 del mattino seguente, oltre a creare specifici punti dove posteggiare moto e scooter. Il tutto all’interno di una zona sorvegliata dal personale della partecipata catanese.