In un anno difficile, con mille difficoltà dovute all’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19 anche la sfera calcistica soffre. In questo caso il dolore per l’intera realtà del Calcio Catania e i suoi tifosi non proviene dal terreno di gioco ma dal lutto dovuto alla perdita di Grazia Codiglione che, vedova del “Presidentissimo” Angelo Massimino, divenne presidente della squadra dal 1996 al 2000.
Grazia Codiglione è stata una donna che ha fatto notizia nell’anonimato, portando avanti un ruolo “ereditato” senza mai eccedere, diversamente dal marito sempre vulcanico, pittoresco e genuino tra errori linguistici e sfuriate davanti a microfoni e telecamere. Una donna di grande forza con un grande amore per il Calcio Catania e i suoi tifosi, tanto da promettere in pieno lutto ed immersa nel grande dolore per la perdita del consorte Angelo Massimino: «La squadra rossazzurra si è sempre identificata con Massimino e la famiglia non si tirerà indietro».
Così fu. La neo presidente Codiglione tenne in vita il Calcio Catania riuscendo a portare il club in Serie C1 nel 1999 con l’aiuto nell’operatività e nella quotidianità dalle figlie, dai generi e dai nipoti. Seppur nel 2000 la squadra fu ceduta ai Gaucci (che in seguito la riportarono in B nel 2002) è innegabile come le successive fortune siano anche frutto del grande atto di lungimiranza, amore e generosità compiuto dagli eredi di Angelo Massimino.
Grazia Codiglione sarà ricordata per i suoi valori umani, la gentilezza e lo stile, sobrio ed energico, che contrapponevano quello focoso del presidentissimo ma che assieme hanno regalato una storia vincente che tra alti e bassi tuttora continua a esistere. In occasione della gara con la Virtus Francavilla, il Calcio Catania ha richiesto alla Lega Italiana Calcio Professionistico l’autorizzazione ad osservare un minuto di raccoglimento prima del fischio d’inizio e ad apporre la fascia in segno di lutto sulle maglie dei calciatori rossazzurri.