Beni per 12 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza in sette province di sei regioni italiane e in Albania, con la collaborazione di Eurojust, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catania sul clan Scalisi, articolazione della ‘famiglia’ Laudani. I due provvedimenti patrimoniali in materia di antimafia eseguiti da militari delle Fiamme gialle del comando provinciale etneo e dello Scico, uno emesso dal Gip e l’altro dalla Procura, riguardano quote societarie e compendi aziendali del settore dei trasporti e della commercializzazione dei prodotti petroliferi riconducibili a imprenditori ritenuti legati alla cosca.
I sequestri sono in corso a Catania, Roma, Milano, Novara, Udine, Varese e Verona, oltre che in Bulgaria.
L’operazione, denominata “Follow the money II”, trae origine dalle attività del nucleo Pef della Guardia di finanza di Catania che lo scorso 10 febbraio, tra l’altro, avevano portato al sequestro di oltre 1,9 milioni di euro in contanti. L’indagine, secondo la Dda di Catania, ha fatto luce sul “riciclaggio” di proventi illeciti dello storico boss Giuseppe Scarvaglieri, del clan Scalisi di Adrano, detenuto di regime di 41 bis, attraverso attività imprenditoriali gestite dal nipote, Salvatore Calcagno, e dagli imprenditori Antonio Siverino e da suo figlio Francesco. Questi ultimi, a loro volta, utilizzavano diversi prestanome per la costituzione di numerose società operanti sull’intero territorio nazionale.
Il sequestro del Gip ha interessato quattro società: La Nuova Group S.r.l.s. e Express S.r.l.s. con sede a Catania; Immobiliare International S.r.l.s. a Verona; e Petrol Group S.r.l. a Cologno Monzese (Mi). Convalidato il sequestro d’urgenza nei confronti di AB Logistica S.r.l.s. e Prima Logisti sede a Catania e Sive International Ltd a Sofia (Bulgaria).