Movida: sciolto assembramento in via Gemmellaro dopo il coprifuoco, nessun rispetto per il divieto alla vendita d’alcolici

Movida: sciolto assembramento in via Gemmellaro dopo il coprifuoco

Pattuglie di Polizia Municipale e Polizia di Stato sono state costrette a intervenire intorno alle 22.30 in via Gemmellaro mentre erano in presidio nell’area del centro storico. La motivazione rimane tristemente la stessa: inosservanza, noncuranza e menefreghismo dei frequentatori della cosiddetta “movida” per l’attuale emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19 e le relative norme tese a contenere i contagi.

Tra giovani e meno giovani, gli agenti hanno dovuto sciogliere un assembramento di alcune decine di persone, le quali incuranti delle disposizioni previste (anche del giorno prima) si stavano intrattenendo tra alcol, musica e balli. La via Gemmellaro sembrava essere tornata al periodo pre Covid, con un assembramento senza rispetto per la distanza interpersonale e il coprifuoco delle ore 22.

Solo per aumentare i contagi e fregandosene della Comunità, totalmente opposto all’ideale di protesta e condivisibili motivazioni, all’arrivo delle pattuglie è scattata una precipitosa fuga di tutti gli astanti nella speranza di poter evitare l’identificazione e la relativa sanzione amministrativa di 400 euro. Ristabilita la quiete pubblica e la condizione di regolarità dell’intera area di via Gemmellaro, la zona è stata presidiata per un’altra ora, al fine d’evitare un nuovo assembramento.

Purtroppo il danno, ipoteticamente, è già stato fatto: se anche un solo cittadino ieri sera fosse stato positivo, l’assembramento avrà condotto a nuovi contagi, che incideranno sulla futura zona e le relative restrizioni. Potenzialmente, l’assembramento da “movida” di una decina di minuti e una bevuta alcolica potrebbero aver inciso pesantemente sulle prossime settimane.

I controlli delle forze dell’Ordine sono costanti e, ove possibile, in aumento. Recentemente è stato imposto il divieto di stazionamento nelle diverse aree del centro storico e l’obbligo di chiusura alle ore 20 di tutti gli esercizi di vicinato (ordinanze n. 29 e n.31). Quest’ultima attuata solamente ieri al fine di contribuire a ridurre i fenomeni d’assembramento che si sono verificati ma già dall’indomani l’incuranza generale ha creato un nuovo assembramento, potenzialmente anche letale.

Senza un esame di coscienza di molti catanesi, soprattutto dei più giovani, i controlli, le sanzioni e le ordinanze comunali non potranno far granché per migliorare l’attuale (disastrosa) situazione. A farne le spese siamo tutti, soprattutto la stagione estiva e i relativi lavoratori. Una birra con gli amici vale davvero tutto ciò?