Continua a Catania l’emergenza dettata dalla cenere vulcanica che ha nuovamente creato caos su tutto il territorio urbano e extraurbano e ha messo in allarme diverse municipalità.
Sono diverse infatti le segnalazioni e le richieste di messa in sicurezza del territorio rivolte al Comune di Catania.
Come ha fatto notare il consigliere del II Municipio Andrea Cardello c’è “sabbia ovunque e c’è da chiedersi dove siano i mezzi e gli uomini necessari a garantire la sicurezza delle persone. Se il centro di gran parte delle strade sono state quasi completamente ripulite, lo stesso non si può dire per i marciapiedi o i bordi delle carreggiate”.
La situazione è estremamente pericolosa e riguarda tutta la città con un altissimo rischio cadute soprattutto da parte dei pedoni. Ed è per questo che come evidenzia il consigliere di “Picanello-Ognina-Barrira-Canalicchio” “bisogna fare qualcosa visto che aumentano le segnalazioni dei cittadini preoccupati; servono forze e uomini da mettere in campo che il comune non possiede. Nell’immediato si potrebbe eliminare la gravissima criticità che persiste nei passaggi pedonali di tutti i quartieri etnei. Nel futuro, invece, si deve sviluppare un piano di emergenza da attivare automaticamente con la prossima pioggia di cenere”.
A sollecitare l’Amministrazione comunale catanese è anche il presidente III municipio Catania, il dottor Paolo Ferrara che la spinge “ad intervenire con grossi sforzi, in termini di uomini e mezzi, per cercare di ritornare, o quantomeno avvicinarsi, ad una situazione di normalità e vivibilità”. Anche se si dice disposto ad accogliere “con favore l’iniziativa del Sindaco Pogliese di imporre il limite di velocità a 30 Km/orari per la circolazione di cicli e motocicli in tutte le strade del territorio comunale” Ferrara sottolinea come “ovviamente l’ordinanza da sola non basta, ma serve anche la forte collaborazione della cittadinanza. Per queste ragioni lancio un appello ai cittadini di collaborare all’opera di pulizia soprattutto nell’ambito legato al parcheggio ai bordi delle strade, ancora invase dalla cenere, e all’evitare il posteggio selvaggio sui marciapiedi che limiterebbe enormemente lo spazio di transito per i pedoni“.