La giornata di ieri è stata una giornata “nera” per Catania. Il (solito) grosso incendio, scaturito dall’unione di piccoli incendi sparsi nella zona sud della città etnea ha bruciato e distrutto diverse case ed imprese, alcune arse e rase al suolo per la seconda volta in pochi anni. Il Sindaco Pogliese è andato di persona a controllare gli effetti della mancanza di un piano antincendio ben collaudato, con un sorriso in viso tra rassicurazione ed indelicatezza.
Secondo le prime stime pervenute dal Comune di Catania, gli incendi di ieri hanno distrutto o gravemente danneggiato circa 60 unità abitative, di cui 10 nella zona di via Leotta e Fossa Creta mentre le restanti 50 nel comprensorio della plaia e dei villaggi Ippocampo di mare, Azzurro, Primosole. Il lido Le Capannine è stato nuovamente raso a suolo, così come un vivaio in via San Francesco La Rena.
La Guardia Costiera ha salvato 200 persone in spiaggia, conducendoli nella capitaneria di porto, delle quali solo una ventina hanno usufruito dell’ospitalità provvisoria garantita dalla Protezione Civile comunale di Catania. 350 persone sono state portate in salvo via terra. Gli incendi hanno rischiato di coinvolgere anche il vicino ospedale San Marco e diverse aree in via San Giuseppe La Rena, via Palermo e zone limitrofe a Corso Indipendenza.
Nella giornata di oggi, il Sindaco di Catania Salvo Pogliese ha effettuato diversi sopralluoghi per incontrare cittadini ed imprenditori colpiti dagli incendi, assieme al capo di gabinetto Giuseppe Ferraro e gli assessori Pippo Arcidiacono, Fabio Cantarella e Sergio Parisi, accompagnati dal responsabile della protezione civile Marco Romano. Per il primo cittadino etneo c’è stato tempo per incontrarsi anche col presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Il primo pensiero del Sindaco Pogliese è andato agli imprenditori del lido Le Capannine Melo e Francesca Raciti (padre e figlia) che gestiscono lo stabilimento balneare nuovamente arso dagli incendi estivi: «Un disastro d’enormi proporzioni. Il presidente Musumeci sta per chiedere lo stato di emergenza e di mobilitazione nell’Isola perché possano arrivare adeguati sostegni finanziari. Siamo al fianco di cittadini e imprese con ogni strumento che la legge consente. È necessario, anzitutto, che il governo nazionale risponda positivamente alle continue richieste dei Vigili del Fuoco di Catania di fornire loro uomini e mezzi aggiuntivi. Il comandante provinciale mi ha riferito che tutti gli uomini erano impegnati per spegnere incendi anche in diverse zone della provincia; la Sicilia e soprattutto Catania hanno una particolare specificità climatica che va affrontata con mezzi e personale adeguato a fronteggiare eventi estremi come questi, con 45 gradi di temperatura e venti che soffiavano forti, di cui si deve tenere conto per evitare rischi ancora più gravi».
Dopo essersi confrontato per delle soluzioni a breve termine ed aver tranquillizzato i gestori dello stabilimento balneare, il Sindaco Pogliese si è recato anche dai cittadini gravemente colpiti in via Leotta dichiarando: «D’intesa con l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lombardo a queste famiglie rimaste senza casa un contributo immediato di 3.000 euro per sostenere temporaneamente questi nuclei rimasti vittime di un evento eccezionale, come prevede il regolamento che il consiglio comunale ha varato su proposta della giunta».