Nemmeno il caldo incessante o la carenza d’auto in pieno agosto limita l’aggressività e la permanenza dei lavavetri all’angolo tra via Vincenzo Giuffrida e viale Sanzio. Ogni qualvolta Il lungo semaforo rosso scatta un’orda violenta di extracomunitari si fionda sulle povere auto degli automobilisti, mere vittime di questo sopruso giornaliero.
Rispetto ad altre zone di Catania, quest’angolo è molto ambito per la sua posizione strategica, essendo uno dei principali ingressi della Città. Incrocio semaforico tanto ambito da essere stato oggetto di lunghe lotte e contese tra diverse fazioni di extracomunitari, probabilmente tra chi ne “possiede” i diritti e chi vorrebbe appropriarsene.
Se i lavavetri sono fin troppo molesti e visibili per gli automobilisti sembrerebbero totalmente trasparenti ed invisibili per il Comune di Catania, che ignora il problema sistematicamente ed è (forzatamente) intervenuto nella “battaglia” di tre anni fa, in cui sono dovute intervenire le forze dell’Ordine.
In un’assurda situazione che non accenna a diminuire, l’esercito dei lavavetri comanda la zona di via Vincenzo Giuffrida nel silenzio istituzionale davvero assordante. Soprattutto fa riflettere la violenza (mai punita) con cui gli extracomunitari si scagliano contro gli automobilisti, in un gesto che somiglia più a un “regolare” Pizzo che a un’elemosina o un’offerta libera.
I lavavetri approfittano soprattutto delle donne, aumentando la loro violenza verbale e spesso fisica, mentre con un automobilisti uomini tentano una mediazione più amichevole ma sempre minacciosa. Attualmente la via Vincenzo Giuffrida è presidiata da decine di lavavetri, poiché è una delle principali porte di accesso alla città di Catania. L’aggressione giornaliera è sfociata in una lite probabilmente per il territorio nel febbraio di tre anni fa.
Il presidente del III municipio Paolo Ferrara ha commentato: «Non vogliamo una militarizzazione dell’incrocio ma una totale sicurezza della zona. Qui in passato si è assistito a vere e proprie aggressioni nei confronti di automobilisti che si rifiutano di subire la pulizia del vetro della propria vettura da parte di uno dei tanti lavavetri presenti in zona. In tutti questi anni i vari controlli delle forze dell’ordine non hanno portato a nessun tipo di risultato duraturo».