L’area perimetrale esterna dell’ecopunto di Trepunti (Giarre), in via Vico Platano, continua ad essere oggetto di un progressivo incremento di rifiuti indifferenziati, gettati apparentemente da ignoti cittadini. I rifiuti irregolari mischiati ai sacchetti di cenere vulcanica, anch’essi accumulati ai bordi del piazzale, creano un’immagine indegna.
Attualmente l’ecopunto è una micro discarica a cielo aperto in cui vi sono materiali indifferenziati d’ogni tipologia, tra cui elettrodomestici in disuso, profilati in ferro, componenti di arredi, spazzatura e materiale di risulta. Il mese di agosto è stato talmente devastante e senza controllo da dover obbligare l’Amministrazione comunale ad un intervento di bonifica affidato all’Igm, società che ha in appalto il servizio d’igiene urbana a Giarre.
La bonifica è stata necessaria sia auspicando che il gesto incivile non si ripeta sia per il tuttora presente pericolo d’incendi, alimentato inoltre dai piromani. Infine, l’intervento di sgombero è indispensabile con l’entrata di settembre e le sempre più probabili piogge torrenziali che potrebbero far disperdere i rifiuti o finire nelle aste torrentizie della zona sud della città, con pericoli di natura idrogeologica.
I materiali indifferenziati hanno gravato anche sulla cassa comunale poiché mentre l’Igm si è occupata della discarica creatasi, una seconda ditta incaricata dal Comune ha provveduto alla regolare raccolta e successivo smaltimento della cenere vulcanica.
Il caso dell’ecopunto di Trepunti non è isolato, stesse sorti e conseguenti bonifiche sono state effettuate negli altri due punti di stoccaggio cittadino della sabbia vulcanica: nell’area esterna dello stadio regionale, che si affaccia sul viale Aldo Moro, e alle spalle della chiesa Regina Pacis, al confine con gli insediamenti edilizi del rione popolare Satellite.
L’assessore alle Politiche ambientali Davide Camarda ribadisce la necessità di rispettare i giorni di conferimento dei rifiuti secondo l’ecocalendario, diffidando al contempo gli incivili intenti a sporcare ed appesantire il lavoro comunale, oltre creare disagio nelle aree di stoccaggio della cenere vulcanica, fondamentali per evitare che si disperga con le piogge.