Il Questore di Catania, applicando la recente normativa contemplata nel Decreto Legge nr. 130/2020, ha emesso nei confronti del diciottenne T.G. il Divieto di Accesso ai Pubblici Esercizi e locali di pubblico trattenimento di tutta la Provincia di Catania per la durata di un anno, con la prescrizione aggiuntiva dell’obbligo di presentarsi, in orari serali, il venerdì, il sabato e la domenica d’ogni settimana, presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza competente per territorio.
Il diciottenne con la mentalità criminale è stato individuato in seguito alla rissa scaturita il 26 settembre in piazza Currò. Nello specifico, dal gruppo di ragazzi (molto più simile a una gang criminale) è stato individuato ed arrestato T.G. dal personale della Sezione Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e S.P., poiché resosi responsabile di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali aggravate in concorso e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale.
La nuova normativa del Daspo ai locali dà la possibilità al Questore di disporre, per motivi di pubblica sicurezza, tale misura per i soggetti ritenuti socialmente pericolosi, come nel caso di questo diciottenne e le sue intenzioni chiaramente criminali, atte ad offendere i poliziotti “colpevoli” di star eseguendo il loro lavoro, garantendo la sicurezza agli avventori che, diversamente dalla gang, erano usciti per divertirsi anziché scatenare l’ennesima rissa per divertimento.
Atroce la ricostruzione dei fatti, che mostrerebbe una ferrea mentalità malavitosa e criminale da parte del diciottenne T.G., infatti, lui assieme a un amico erano in piazza Currò vantandosi di possedere una pistola e non per collezionismo. A sentire l’inverosimile conversazione, in cui il diciottenne si vantava dell’arma, vi era il poliziotto fuori servizio, il quale ascoltando la chiacchiera dei due giovani si è identificato col tesserino intimando al contempo l’alt polizia.
I coraggiosi giovani che poco prima si vantavano dell’arma sono corsi via in una fuga disperata per poi ritornare poco dopo, unendosi al resto della gang, ed organizzare l’aggressione di gruppo nei confronti dell’agente. Successivamente i fatti ben noti: scatta l’aggressione della gang nei confronti del poliziotto e nel particolare T.G. l’ha aggredito violentemente a colpi di casco, sedie e tavoli.
In seguito alla rissa, il poliziotto ha riportato lesioni personali in più parti del corpo giudicate guaribili con 25 giorni di prognosi. La rissa termina con l’intervento degli equipaggi della Polizia di Stato e bloccando il “leone” diciottenne, tramutatosi in pecora nelle mani degli agenti ma non prima d’aver opposto una breve resistenza tra calci e pugni.
Il nuovo Decreto prevede anche che in caso di arresto in flagranza convalidato dal G.I.P. si possa applicare il DASPO a tutti i pubblici esercizi della Provincia e, per fatti particolarmente gravi, come quello in questione, il Questore possa chiedere la prescrizione aggiuntiva di presentazione presso un Ufficio di Polizia.
Purtroppo l’aggressione della gang (e in particolare del diciottenne) non trova una dura risposta dalla Legge ma il GIP fa ciò che è in suo potere, dunque, dopo aver convalidato l’arresto in flagranza, in sinergia con la Procura della Repubblica di Catania, che ha condiviso pienamente gli elementi a carico del predetto che dimostrano la concreta e attuale pericolosità sociale di T.G., ai sensi della nuova normativa, si è ritenuto d’estendere il divieto agli esercizi pubblici di tutta la provincia, con l’obbligo di presentazione la sera del venerdì, sabato e domenica presso l’Ufficio di P.S. competente rispetto al luogo di residenza.
L’aggressione organizzata, con uno stampo chiaramente criminale quasi dalla mentalità mafiosa anziché una bravata da ragazzi, ha comportato solamente un Daspo per il diciottenne, che il GIP del Tribunale ha convalidato trovando esecuzione al termine della misura cautelare cui è sottoposto il violento soggetto socialmente pericoloso.