Il Sindaco di Catania Salvo Pogliese, probabilmente con un eccesivo ottimismo, ha dichiarato e promesso che l’attuale emergenza rifiuti di Catania sarebbe terminata entro cinque giorni. Al termine della “scadenza” del primo cittadino etneo la situazione è simile se non peggiore.
Lamentele e accuse provengono da tutta la Città di Catania, soprattutto dalle periferie o i residenti delle vie secondarie. In queste settimane alcune strade sono state chiuse momentaneamente al traffico veicolare per l’invasione dei rifiuti. Fortunatamente tuttora non vi sono stati episodi incendiari.
La colpa non è del Comune, forse della Regione Siciliana, ma la promessa non mantenuta del Sindaco Pogliese è tutta farina del suo sacco. Forse l’eccesso d’ottimismo aveva spinto a garantire la rimozione di tutti i rifiuti entro cinque giorni e al contempo l’inizio della raccolta porta a porta in tutta la Città, periferia inclusa.
Le tonnellate di rifiuti e sacchetti di plastica sono ormai la nuova prospettiva di Catania e anche i turisti cominciano a cogliere questo aspetto, in quanto predominante nel paesaggio. In via Malta, come segnala anche il II municipio, la spazzatura ha preso il predominio visivo della via e non solo. In altre vie si possono notare anche delle auto sommerse dai rifiuti.
La promessa del primo cittadino etneo di togliere tutti i rifiuti entro cinque giorni non è stata mantenuta, con conseguenti polemiche. Dunque ci si chiede: quanto bisognerà attendere ulteriormente per poter donare ai cittadini una sorta di “normalità”? Magari senza rischi per la salute pubblica. L’unica cosa giunta puntuale riguardante la spazzatura, finora, è la Tari.