Seppur l’Etna è un concetto a sé, quasi una figura mitologica nella piena realtà giornaliera di ogni cittadino nato e cresciuto alle sue pendici, il Vulcano più alto d’Europa non è solamente questo. Tra flora, fauna e diversi climi caratteristici, in base alla stagione, attorno al vulcano si estende il Parco dell’Etna.
Qualcuno potrebbe non sapere che il territorio del Parco dell’Etna è suddiviso in quattro zone, ognuna con le proprie caratteristiche. Togliamo qualche curiosità al riguardo. Innanzitutto nel territorio del Parco dell’Etna sono state istituite quattro aree a cui corrispondono diversi livelli di tutela. Le differenze tra l’una e l’altra zona dipendono da “l’invasione” dell’uomo e la presenza di attività economiche e tradizionali.
Le quattro zone del Parco dell’Etna sono:
– Zona A, area di riserva integrale: qui la natura è conservata nella sua integrità, limitando al minimo l’intervento dell’uomo.
– Zona B, area di riserva generale: in questa area si coniuga la tutela con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali. È caratterizzata da piccoli appezzamenti agricoli ed è contrassegnata da splendidi esempi di antiche case contadine, esempi molto significativi di architettura rurale.
– Zone C e D: è l’area di protezione a sviluppo controllato (detta “pre-Parco”) e si presenta notevolmente antropizzata. In questa zona si persegue uno sviluppo economico compatibile con il rispetto del paesaggio e dell’ambiente.
La prossima volta che andrete sull’Etna per una gita fuori porta ricordatevi di queste differenze riguardanti il territorio del Parco dell’Etna: sarà l’occasione ideale per scoprire in prima persona la straordinaria e meravigliosa diversità che il vulcano ha d’offrirvi.