Sarà l’ultimo tentativo per salvare il Calcio Catania, che attualmente continua il suo percorso con la proroga dell’esercizio provvisorio dal 28 febbraio al 7 marzo. La nuova asta per la vendita del Calcio Catania sarà la seconda ed ultima. Il Tribunale di Catania ha fissato l’asta per il 4 marzo.
Il Calcio Catania vive una delle pagine più buie della sua storia e, seppur si percepiva nell’aria da prima, la società rossazzurra è stata dichiarata fallita nel dicembre del 2021. La prima asta per la vendita del Calcio Catania era stata fissata l’11 febbraio ed è andata totalmente deserta, senza nemmeno una domanda di partecipazione.
Il presidente del Tribunale del capoluogo etneo, Francesco Mannino, ha dichiarato: «Con decreto del 16 febbraio, il Tribunale, ritenuto che le condizioni attuali consentono di esperire, allo stato degli atti, un ultimo tentativo di vendita del ramo caratteristico di azienda calcistica della Catania Calcio spa previsto per giorno 4 marzo 2022, ha disposto la proroga dell’esercizio provvisorio sino al 7 marzo 2022».
La vendita del Calcio Catania Spa riguarda “diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori; struttura e organizzazione del settore giovanile; immobilizzazioni materiali; indumenti, merce store, targhe, coppe e trofei; due marchi registrati”. Non fa parte della procedura il titolo sportivo, che non può essere ceduto a terzi, ma può solo essere attribuito dalla Figc.
Il prezzo è definito “irrisorio” anche se si aggira intorno al milione di euro. I tifosi protestano e sono increduli, prendendosela con chiunque, soprattutto imprenditori, poiché starebbero lasciando morire la società rossazzurra che costa “pochissimo”.
È ammirabile la spinta perpetua dei tifosi ovunque (tra social network e realtà) per pretendere l’acquisto della società da parte di una figura terza ma se davvero si ama il Calcio Catania si potrebbe anche farla acquistare dai tifosi: basterebbero dieci euro a testa per rilevarla all’attuale prezzo. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare (ed è più facile far uscire un milione circa a un estraneo che prendere una decina di euro dal proprio portafoglio).