Sono due casi che coinvolgono l’economia catanese ma con effetti ben diversi: da un lato l’annuncio positivo di Enel dall’altro il non ancora risolto (e attualmente negativo) caso Pfizer. In merito agli ultimi accadimenti, la Ugl ha comunicato la propria posizione, aggiornando al contempo sui progressi o meno ottenuti.
Riguardo l’annuncio di Enel Green Power, con un rilevante investimento su Catania, il segretario territoriale della Ugl di Catania Giovanni Musumeci ha dichiarato: «L’annuncio dato da Enel green power che, grazie ad un finanziamento agevolato a fondo perduto elargito dalla Comunità Europea, implementerà a Catania un impianto per la produzione di pannello fotovoltaici ad elevate prestazioni, con una ricaduta occupazionale non indifferente, è per noi motivo di grande gioia. La scelta di Enel green power, che ringraziamo per l’attenzione nei confronti di Catania, arriva infatti in un momento in cui da una parte stiamo assistendo alla vicenda che vede protagonista Pfizer, mentre dall’altra ci sono realtà come STMicroelectronics, la stessa Egp e molte altre grandi e medie imprese che continuano ad investire su Catania. Il tutto nella speranza che anche Intel scelga di sposarsi con questo territorio che ha dato molto e può continuare a dare ancora di più in termini di vantaggi economici e forza lavoro».
Seppur riassunto in poche parole, il quadro attuale della Zona industriale è ben delineato dal sindacato, tra pro e contro. Se da un lato vi è gioia, però, dall’altro lato vi è preoccupazione. Riguardo il caso Pfizer, Ugl comunica: «Finalmente nell’ultima riunione abbiamo iniziato a discutere sulla possibilità d’incentivi all’esodo, prepensionamenti, ricollocazione ad Ascoli Piceno ed altre opportunità per salvare 130 lavoratori attraverso l’alleggerimento del carico di personale attualmente in forza, così come avevamo immaginato in alternativa alla revoca dei licenziamenti stessi. A conclusione di questo esame, non di certo semplice ed immediato, contiamo quindi di salvare i dipendenti senza dimenticare il sacrificio delle 80 unità interinali che non sono state rinnovate dopo anni di servizio. Nel contempo permane la nostra richiesta urgente di tavolo nazionale al Ministero dello sviluppo economico perché, a prescindere da questa vicenda, ci preme conoscere quale sarà il destino dell’intero sito di Catania che continua a preoccuparci nonostante le rassicurazioni del management locale e nazionale».
I 130 licenziamenti di Pfizer a Catania non sono scongiurati ma almeno apparentemente attenuati finché non ci sarà la conferma. La procedura, come previsto dalla legge, si sarebbe dovuta concludere il 7 aprile e per questo le parti hanno deciso di chiedere una proroga per tentare un accordo, per continuare a trattare in vista della nuova scadenza del 26 aprile. In entrambe le vicende, Ugl evidenzia l’aspetto fondamentale e condivisibile: «Continuare a sostenere la centralità di Catania in ambito euromediterraneo, che significa per la nostra Città metropolitana e per l’intera Sicilia incremento economico e lotta alla disoccupazione».