Dopo le auto, a Catania sembrerebbe divenire di tendenza il furto di caditoie e tombini (VIDEO)

Dopo le auto

Da diverso tempo Catania è interessata fortemente dall’allarmante (e incessante) furto di parti d’auto di vario tipo: dai fanali, sia posteriori che anteriori, ai catalizzatori. Il fenomeno criminale colpisce soprattutto alcune tipologie di auto ma è oramai così dilagante da non lasciare al sicuro nessun veicolo. Se il furto degli pneumatici è in calo e quello dei fanali-catalizzatori stabile, a Catania sembrerebbe emerge una nuova tendenza di furto, quello relativo a tombini e caditoie.

Nelle scorse settimane, soprattutto sui social network, diversi cittadini hanno segnalato e documentato la mancanza di tombini e caditoie in diverse parti di Catania. Se il vandalismo arrecato alle auto è un danno puramente economico (e un disagio individuale per la vittima), l’asportazione di caditoie e tombini mette seriamente a rischio l’incolumità di pedoni e guidatori, poiché lascia buchi improvvisi sull’asfalto non segnalati, coi relativi rischi del caso.

Attualmente non sono stati evidenziati pericoli sociali al riguardo, com’è già accaduto per i furti alle auto corredati, inoltre, di centinaia di arresti e denunce con annesse riprese video durante gli atti criminali. Dal lato istituzionale, non giungono comunicazioni di lavori improvvisi riguardanti tombini e caditoie (e comunque gli eventuali “buchi” sarebbero segnalati da transenne ecc…).

Seppur a Catania cominciano a scomparire improvvisamente sia tombini che caditoie, tuttora si può solamente presumere un intento criminale ma non accertarlo. Alcuni catanesi hanno preso gusto nel denunciare i furti in città aggiungendo ironia che, però, conduce ad alimentare gli stereotipi offensivi. Un esempio su tutti è la stigmatizzazione di Catania con un nomignolo che affonda l’immagine cittadina, soprattutto sui social network e agli occhi di chi non vive la città, potendo coglierne a distanza solo gli aspetti negativi.

Tra i diversi video di segnalazione e denuncia, uno in particolare (visibile cliccando qui) rappresenta il connubio tra denuncia e alimentazione degli stereotipi. Il narratore del video sembrerebbe avere intenti più goliardici che sociali, denigrando Catania e utilizzando un leitmotiv sempre identico in ogni video, che farebbe propendere per lo più a un probabile interesse personale d’ottenere quindici minuti di fama (a discapito di ogni altro aspetto d’interesse pubblico). Nel video sopracitato, si notano la mancanza di diverse parti di una caditoia circondata e segnalata dalle transenne del Comune di Catania, lasciando il dubbio (a una visione oggettiva) se sia un furto o una manutenzione comunale.

A Catania c’è un problema di ordine pubblico e sicurezza: è innegabile. D’altro canto, i social network creano l’occasione per diventare virali, alimentando cattive abitudini, intenti negativi o atti criminali. Nel mezzo si trovano le vittime dei furti di parti d’auto, sempre più numerose, e recentemente sembrerebbe anche la Città di Catania, con il furto di tombini e caditoie. In un’apparente assenza delle istituzioni e delle forze dell’Ordine, a pagarne le conseguenze sono i catanesi (almeno una parte).