È stato un fortunato ritrovamento che ha scongiurato la più triste delle fatalità per un neonato che dopo aver lottato per la vita rischiava d’incontrare presto la morte. Forse una scelta volontaria, forse il destino ma il neonato con ancora il cordone ombelicale attaccato al corpo è stato ritrovato da un passante, il quale ha segnalato la presenza del piccolo in una cesta in via Rametta a Catania.
In seguito alla segnalazione al 112 NUE del passante, i carabinieri del Nucleo radiomobile di Catania sono intervenuti trovando la cesta col neonato in una zona popolosa della città, dietro un muretto diroccato. L’area è accessibile a chiunque. Le sue condizioni di salute del neonato sono considerate buone dai medici che lo hanno visitato.
Nota positiva e di colore riguarda la solidarietà dei residenti, nello specifico di una donna che ha immediatamente aiutato i militari col neonato fornendogli una copertina pulita per proteggere il piccolo. I carabinieri non hanno portato il piccolo in ospedale ma atteso l’arrivo dei medici del 118. Successivamente, il neonato è stato portato all’ospedale Garibaldi Nesima di Catania. I medici, dopo la prima visita, ne hanno constatato l’ottimo stato di salute ma disponendo comunque, per precauzione, il ricovero nel reparto di Neonatologia, in cui rimarrà in osservazione.
Le Indagini sono in corso per identificare la madre e l’autore dell’abbandono. Sul caso ha aperto un’inchiesta la Procura di Catania. Seppur non si vuol entrare nella logica o nelle responsabilità del caso, va evidenziato come l’abbandono di un neonato nel 2022 in una società evoluta, in una grande città come Catania, è da dichiararsi un fallimento istituzionale, culturale e comunitario: ci vuole più supporto per quelle donne (o famiglie) che vedono nell’abbandono l’unica soluzione “sicura” o possibile per loro anziché strutture idonee (poche o inesistenti).