La Polizia di Stato ha arrestato una persona, gravemente indiziata dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana e dei reati di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Nello specifico, il personale delle Volanti, transitando per Via Capo Passero, ha notato un viavai di autovetture che si fermavano nei pressi di un condominio, dove venivano contattate da un soggetto appiedato. Insospettiti, gli agenti hanno verificato la situazione.
Nei pressi dell’edificio “attenzionato” è stato notato un uomo con un borsello a tracolla il quale, contestualmente alla sosta dei veicoli, prelevava degli involucri in alluminio e li consegnava al complice, da cui riceveva del denaro. Accertato lo spaccio di droga, gli agenti sono intervenuti. L’uomo col borsello ha tentato la fuga ma è stato bloccato da uno degli operatori con il quale han iniziato una colluttazione. Per sfuggire, lo spacciatore ha spinto con vemenza il poliziotto sino a farlo cadere dalle scale, riuscendo così a guadagnarsi la fuga, con la complicità di un altro soggetto, a bordo di un motociclo.
L’agente ha riportato diverse lesioni ma è riuscito a recuperare il borsello dello spacciatore e aggressore, rinvenendo al suo interno un involucro contenente marijuana, sedici involucri contenenti crack, undici involucri di cocaina, 255 € in banconote di vario taglio, una radio ricetrasmittente e un telefono cellulare. Tutto quanto è stato sottoposto a sequestro, oltre dare indicazioni per l’identificazione del malvivente.
Dopo aver diramato la nota radio di ricerca dei soggetti fuggiti a bordo di motociclo, i poliziotti si sono recati presso l’abitazione del soggetto identificato, in cui lo stesso spacciatore si era rifugiato Alla vista degli agenti, lo spacciatore ha ammesso le proprie responsabilità. Dopo aver proceduto ad effettuare una perquisizione domiciliare, che dava esito negativo, il criminale è stato accompagnato in Questura per gli accertamenti di rito. Il P.M. di turno ha disposto di sottoporre il criminale alla misura degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. All’esito del giudizio direttissimo, il GIP convalidava l’arresto del malvivente.