Quest’oggi sono stati celebrati i funerali di Elena Del Pozzo, la piccola bimba uccisa in maniera feroce dalla madre ventitreenne Martina Patti. I funerali sono stati celebrati nella Cattedrale di Catania mentre a Mascalucia è stato dichiarato il lutto cittadino. L’Arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, ha avuto parole delicate per la madre, attualmente in carcere, con un monito verso tutti i cittadini e i famigliari: «Gli adulti siano all’altezza dei piccoli e rifuggano l’odio».
L’Arcivescovo Renna ha dichiarato: «Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino».
Il feretro di Elena Del Pozzo è giunto nella cattedrale di Catania accolto da un applauso e da un volo di palloncini bianchi. Davanti l’altare sulla bara bianca c’è una foto di Elena. Il nonno materno della bimba ha portato un palloncino con un personaggio dei cartoni animati. Prima della Funzione Renna ha abbracciato i familiari di Elena e il padre Alessandro Del Pozzo in chiesa con la nuova compagna. Fuori dalla cattedrale di Catania, la gente ha gridato il nome della vittima e anche “Vergogna, vergogna“.
L’arcivescovo, che ha aperto l’omelia con un brano del Vangelo secondo Marco, ha esortato i genitori a «Non insegnare la violenza delle parole ai figli, né sui social, né sui nostri muri già abbastanza sporchi. Perché un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi». Monsignor Renna ha invitato gli adulti ad alzarsi «sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini. Quando non mettiamo al centro i piccoli, perdiamo il metro per giudicare ciò che è importante. Ed ecco bambini contesi, barattati nella loro dignità e nei loro diritti, resi ostaggio dalla nostra incapacità d’amare. Basta con queste violenze. I figli sono ‘pezzi di cuore’, come si dice popolarmente. Ferire un bambino è la cosa più terribile che possa accadere a una mamma, a un papà, a un adulto. Cari adulti tenete fuori i bimbi dai vostri conflitti. Ci sono altre strade da percorrere, molto più sicure per la gioia di tutti, per vedere ritornare il sorriso sul volto dei piccoli: il dialogo, il perdono, l’umiltà di chi vuol riparare, saper uscire in punta di piedi dalla vita dell’altro, con rispetto e con la mitezza».
L’omelia dell’arcivescovo Renna chiosa così: «Al tuo arrivo ti accolga la santa martire Agata, e tutti gli angeli, angelo tra gli angeli. Piccola Elena, veglia su di noi adulti, perché nessuno ferisca più alcun bambino, perché non dimentichiamo che il dono più bello che riceviamo da Dio, è quello dei piccoli: ‘Ecco, dono del Signore sono i figli, sua grazia il frutto del grembo’. E se un domani ci dovessero essere altre vittime come la nostra piccola Elena, sarà perché qualcuno avrà seminato nel campo di Dio la gramigna dell’odio, della vendetta, della rabbia, della irrazionalità. Sforziamoci di seminare ciò che Cristo e ogni uomo animato da buona volontà spargono con abbondanza: misericordia, pietà, giustizia, dialogo, prevenzione di ogni forma violenza. Solo così non ci saranno più funerali com’è questo. Che la Vergine Santa e Sant’Agata prendano per mano la piccola Elena e preghino per tutti noi adulti, perché sappiamo “allungarci, alzarci sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini”».