La Città di Catania vanta un polo industriale di tutto rispetto, seppur con tante problematiche e disagi che man mano si tentano di sistemare. Se l’industria catanese è forte però una parte di questo merito va a un Comune di dimensioni molto ridotte rispetto Catania ma dal grande sviluppo economico: Camporotondo etneo.
In questi ultimi anni sono molte le imprese che hanno scelto la zona artigianale di Camporotondo etneo per investire con le proprie aziende e, finora, ottenendo ottimi risultati, fortemente positivi. Il tutto è merito di diversi fattori ma soprattutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale, più tesa a risolvere e sollevare i problemi del proprio Comune anziché giocare allo scarica barile tra un partito politico e l’altro.
Le aziende che giungono nel Comune sono di varia natura: dall’impresa del caffè a quella meccanica, dagli infissi ai colori, dai rifiuti ai marmisti, fino ad arrivare a due “cannolifici”, aziende che producono le scorze dei cannoli che esportano in tutto il mondo. La zona artigianale di Camporotondo Etneo, al confine con Belpasso, è ormai da anni un importante polo di attrazione e volano di sviluppo non soltanto per la zona etnea, ma anche tra le più floride del territorio siciliano.
L’area è stata rilanciata grazie all’attenzione dell’amministrazione comunale. Il Sindaco di Camporotondo etneo Filippo Privitera ha dichiarato: «Nel 2013 c’erano 26 opifici condotti da appena un terzo di artigiani con pagamento regolare, un altro terzo da conduttori non regolari e con un ultimo terzo di capannoni vuoti o abbandonati. Opifici con difetti agli scarichi delle acque piovane fin dalla loro realizzazione, non catastati e addirittura in parte edificati su terreni con espropri non conclusi, tipico errore degli enti locali. Affrontando i problemi uno per volta e nel rispetto delle regole siamo arrivati alla svolta che era necessaria. Regolarizzato l’esproprio, sistemate quasi del tutto le infiltrazioni di acqua, catastati i beni, sono stati avviati gli sfratti e sono stati affittati tutti gli opifici attraverso regolari procedure ad evidenza pubblica. Possiamo dire di essere un esempio di buona amministrazione al servizio delle imprese sane».
La zona artigianale di Camporotondo è diventata così, a livello regionale, un modello positivo di rispetto delle regole e si è fatta attrattore delle migliori esperienze artigiane del territorio, creando una crescita occupazionale di svariate decine di posti di lavoro. Che Catania e i suoi amministratori possano prendere esempio anziché assistere inermi alla città che affonda?