Studio sull’Etna: vulcani attivi monitorati con tecnologia quantistica

Studio sull’Etna: vulcani attivi monitorati con tecnologia quantistica

Rilevare gli effetti gravimetrici dei processi vulcanici che avvengono nella parte superficiale del sistema di alimentazione dell’Etna, dimostrando che i gravimetri quantici possono fornire dati di alta qualità, anche in condizioni in cui altre tecnologie non potrebbero essere utilizzate. Sono i risultati emersi da uno studio realizzato da iXblue e l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania che, per la prima volta, hanno osservato variazioni di massa subsuperficiale su un vulcano attivo, utilizzando un gravimetro atomico.

Lo strumento è stato installato sull’Etna. I risultati di questo studio, su una serie temporale di quattro mesi, sono stati pubblicati su Geophysical Research Letters. Il gravimetro è stato installato a circa 2,5 km dai crateri attivi dell’Etna e ha registrato dati di alta qualità, nonostante le condizioni ambientali sfavorevoli (mancanza di rete elettrica, forti sbalzi termici, presenza di polvere e gas vulcanici corrosivi) e l’alto livello di tremore vulcanico.

Il ricercatore dell’Ingv Daniele Carbone sottolinea: «L’apparato ha fornito una serie temporale gravimetrica di buona qualità e non affetta dei problemi strumentali che interessano altri gravimetri. Anche in condizioni ambientali sfavorevoli, è stato possibile rilevare piccole variazioni di gravità su scale temporali diverse, che riflettono ridistribuzioni di massa profonde legate alla dinamica del vulcano».