Attualmente nella Città di Catania sono tantissime le caditoie otturate che, in previsione dei prossimi acquazzoni e nubifragi violenti, ben presto potrebbero creare un serio rischio idrogeologico per la città etnea. Ad aggiungersi a questa problematica vi è il territorio catanese al di fuori della città, infatti, anche ad Acireale la problematica è ben presente, aumentando così il rischio di far diventare le strade catanesi veri e propri fiumi in piena.
A pochi giorni dalla fine della stagione estiva e con l’approssimarsi degli acquazzoni, aumenta il rischio allagamenti in diverse zone della città di Acireale. A lanciare l’allarme sui mancati interventi di pulizia di tombini e caditoie e sui conseguenti rischi idrogeologici è uno dei politici di zona, il quale dichiara: «Il problema idrogeologico, con il passare degli anni, è diventato una minaccia sempre più concreta e attuale. Abbiamo visto quello che è accaduto la scorsa notte nelle Marche, dove ci auguriamo che i dispersi vengano ritrovati e che il bilancio delle vittime non aumenti ulteriormente. La maggior parte dei tombini, delle griglie e delle caditoie sono ostruiti da detriti, scarti organici, terra e sabbia. Una situazione che mette a repentaglio l’incolumità dei cittadini. Ormai il nostro clima è sempre più simile a quello tropicale e non è raro assistere a violenti nubifragi. L’acqua piovana che non trova sbocchi per defluire rischia di causare danni ingenti a persone e cose».
Secondo i diversi sopralluoghi fatti nelle zone ad alto rischio, vi sarebbe un estremo bisogno d’interventi di manutenzione e pulizia: «In pieno centro ma anche nelle frazioni, come S. Caterina, ho avuto modo di verificare che nessuna manutenzione è stata fatta. È da irresponsabili non programmare annualmente e preventivamente la pulizia di tutti gli elementi connessi allo smaltimento delle acque meteoriche, per far defluire le acque senza intoppi. Mi auguro che l’amministrazione comunale raccolga questo appello e intervenga tempestivamente, ponendo fine a questa situazione di rischio».