Nei giorni scorsi è stata apposta la firma del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sul decreto ministeriale attuativo del decreto legge “Energia”, per quanto riguarda il tema dell’”Energy release” che prevede la cessione di energia a prezzi “calmierati” per le aziende di Sicilia e Sardegna.
Un atto tanto atteso anche a Catania, dove aziende energivore come Acciaierie di Sicilia hanno dovuto sospendere e poi far ripartire a singhiozzo la produzione a causa dell’elevato costo dell’energia. Allo strumento di sostegno, infatti, possono accedere le industrie, piccole medie imprese e clienti isolani che partecipano al servizio di interrompibilità e riduzione istantanea insulare. Intanto nello stabilimento catanese, dopo lo stop forzato, si naviga a vista tra programmi produttivi provvisori e crescente malumore da parte dei dipendenti.
A spiegare la situazione nel dettaglio è il segretario provinciale della federazione Ugl metalmeccanici Catania Angelo Mazzeo: «La settimana scorsa è successo che per esigenze produttive solo ad alcuni lavoratori è stato chiesto con esiguo preavviso di effettuare un turno di lavoro, soprattutto in coincidenza con il fine settimana o in funzione del previsto costo dell’energia per il giorno dopo. Nel mercato, infatti, giornalmente nel primo pomeriggio si conosce la quotazione del prezzo applicato dal gestore per la giornata successiva, mentre per il sabato e la domenica la tariffa è già agevolata. Ad essere chiamati in fabbrica sono stati per la maggior parte gli operai denominati “strutturati”, con quasi tutti i cosiddetti “giornalieri” che invece hanno dovuto accettare di rimanere a casa».
Il comunicato Ugl chiosa: «Da oggi, invece, partirà una programmazione breve che si chiuderà domenica e ancora non si sa quale sarà il calendario dei lavori della prossima settimana. Non è neanche concepibile che tutto il personale venga avvisato, di volta in volta, tramite strumento di messaggistica istantanea online che non tutti hanno o riescono ad utilizzare agevolmente. Abbiamo richiesto al management di volerci convocare con urgenza per chiarire questi aspetti specifici dell’organizzazione del lavoro e conoscere sia lo stato del magazzino, poiché a quanto pare finalmente una buona quantità di materiale è stata venduta, sia le prospettive che potranno scaturire dall’applicazione del decreto sull’”Energy release”. Vogliamo risposte concrete da parte di Acciaierie di Sicilia su questi argomenti e, prioritariamente, chiediamo già da ora una diversa gestione delle risorse umane, per evitare discriminazioni anche di tipo economico in un contesto finanziario parecchio difficile anche per loro, auspicando anche più chiarezza sul futuro della fabbricazione dei materiali nel sito etneo».