Un’altra sera a Catania e un’altra vittoria della criminalità sull’onestà, degli omertosi che lasciano peggiorare la città. Usciti dalle loro metaforiche “gabbie”, un branco di cosiddetti “zaurdi/mao mao”, come prassi per molti altri, è sceso al centro città in cerca di scontro e mostrando la loro “superiorità e impunibilità” tra motorini che scorrazzano sopra piazza Europa e nel caso specifico anche un’aggressione vigliacca in gruppo ai danni di quattro ragazzi.
Il Questore di Catania ha sospeso, per sette giorni, le autorizzazioni per la gestione di un esercizio pubblico, in piazza Europa, con provvedimento emesso ai sensi dell’art.100 TULPS, a seguito di un grave episodio di rissa, verificatosi la notte dello scorso 7 ottobre, alle ore 01.55 circa, che ha reso necessario l’intervento della Squadra Volante, su richiesta di quattro giovani che hanno subito un’aggressione nel parcheggio sotterraneo denominato “Europa”, all’uscita del suddetto locale.
La rissa sarebbe scaturita da un episodio avvenuto all’interno del citato locale, dove i giovani erano stati avvicinati e importunati da un altro giovane, il quale, senza alcun motivo, li insultava, supportato, successivamente, da altre persone, circa una ventina, costringendo i giovani ad abbandonare il locale.
Giunti al parcheggio, mentre si accingevano a prendere la loro autovettura, i giovani si accorgevano di essere inseguiti dal gruppo dei ragazzi molestatori, i quali ricominciavano ad inveire nei loro confronti e, successivamente, ad aggredirli fisicamente con calci e pugni, ferendo lievemente tre delle giovani vittime.
Il branco, inoltre, dopo che i quattro giovani erano riusciti a salire sulla loro autovettura, cominciava a colpire ripetutamente l’auto con dei caschi. Il suddetto locale, pertanto, è stato luogo di un episodio che rappresenta grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica in rapporto allo svolgimento della vita di relazione e che suscitano allarme sociale.
Il provvedimento di sospensione ex art.100 TULPS risponde alla esigenza obiettiva di tutelare l’ordine pubblico o la sicurezza dei cittadini attraverso la dissuasione dei soggetti pericolosi o pregiudicati dalla sua frequentazione, e ciò indipendentemente da ogni responsabilità dell’esercente.