La prima mondiale di “Istoria di Sant’Agata” avverrà proprio a Catania, nella magnifica cornice del Teatro Massimo Bellini di Catania. Le musiche sono di Giovanni Sollima su libretto dello scrittore e giornalista Filippo Arriva, liberamente rifatto al quasi omonimo poema del Quattrocento in “volgare illustre siciliano” dal catanese Antoni d’Oliveri.
“Istoria di S. Agata” andrà in scena il prossimo 1 febbraio al Teatro Massimo Bellini di Catania ed è la coproduzione dell’Ente lirico, con orchestra, coro e tecnici, e dello Stabile di Catania, che ne cura l’allestimento, per rendere omaggio alla Santa Patrona della città.
“Istoria di Sant’Agata” porta in scena popolani e pescatori catanesi che, assediati dai pirati turchi, rievocano la propria vita, ma poi, per darsi coraggio e ottenere un miracolo, recitano la storia di Sant’Agata. Un Oratorio che unisce momenti sinfonici, cori per canto e in prosa, arie per soprano, recitazione e cori in prosa. I cori in musica sono liberamente tratti dal poema ‘Istoria di la translacioni di S. Agata’, del 1475, che narra in lingua siciliana quattrocentesca la traslazione, da Gerusalemme a Catania, del corpo della Vergine e Martire e i suoi miracoli.
La musica di Giovanni Sollima unisce tutti i momenti in un Oratorio con la presenza di elementi rituali alternati ad altri ipnotici. E c’è il testo in una lingua siciliana quattrocentesca affascinante, di grande forza e suggestione. ‘Istoria di Sant’Agata’ è scritta in quel volgare illustre siciliano che volle, fin dal secolo XIV, elevarsi a lingua e che continuò ad essere usata nel Seicento.