Il caseificio abusivo nel Catanese produceva (e vendeva) formaggi e ricotta fatti con animali dopati farmaceuticamente e in un ambiente di lavoro in cui i prodotti caseari erano poggiati i contaminati da carcasse di animali in stato avanzato.
A fermare il pericolo per la Comunità sono stati, tramite provvedimento, gli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras) del corpo forestale regionale e veterinari dell’Asp di Catania. Nel caseificio abusivo nel catanese sono stati sequestrati oltre 1.500 kg formaggi, tra freschi e stagionati, e 30 chili di ricotta appena prodotta.
Il caseificio abusivo si trovava sito in contrada Valcorrente a Belpasso, nel Catanese. Il provvedimento è stato adottato dopo controlli. Dagli accertamenti sarebbe emerso che il caseificio sarebbe stato privo di qualsiasi autorizzazione amministrativa e sanitaria.
Tutto ciò che di malevolo è stato trovato nel caseificio abusivo nel Catanese
Ecco cos’è stato trovato durante i controlli: vino imbottigliato privo di etichetta e tracciabilità, oltre a 400 litri circa di olio di oliva, farmaci per animali, un’affettatrice, un tritacarne, una macchina per il sottovuoto, otto coltelli da macellaio e una mannaia.
Per i Noras è aperta anche l’ipotesi di una probabile macellazione abusiva, visto il ritrovamento, in un banco congelatore, di carni sezionate in cattivo stato di conservazione. In una cella frigorifera, utilizzata prevalentemente per i formaggi, sono state rilevate tracce di sangue e all’esterno della struttura in un recipiente in ferro sono stati ritrovati resti di parti di carcasse animali di specie non identificate.
Tutti gli alimenti sono stati sequestrati e destinati alla distruzione perché ritenuti assolutamente non idonei all’alimentazione umana. Sequestrati anche tutti gli utensili e gli attrezzi utilizzati per la caseificazione e la commercializzazione abusiva, oltre a farmaci per animali. Il proprietario è stato denunciato alle autorità giudiziaria.