La Villa del Barone di Mascalucia, il Fascino e il Mistero di Una Dimora Storica
Percorrendo la Via Etnea che da Gravina di Catania conduce a Mascalucia, subito all’ingresso del paese etneo, è possibile osservare un’antica dimora nobiliare, posta alla destra, di fronte al piazzale antistante il Cimitero comunale. Un luogo divenuto nel tempo oggetto di dicerie e di fantasticherie, alimentate dal mistero che avvolge la nota Villa infestata di Mascalucia.
Queste voci, poco fondate, si basano sull’attuale stato di abbandono in cui riversa la villa mascaluciese e sulle storie che molti raccontano circa l’esistenza di presenze spettrali e di avvenimenti inspiegabili all’interno dell’antica struttura nobiliare.
C’è chi parla di strani lamenti; chi attesta di aver sentito qualcuno piangere all’interno delle mura della villa e chi ancora ha avuto la sensazione di percepire delle invocazioni di aiuto che provenivano dalle antiche stanze della dimora.
Sarà vero che la villa nobiliare è infestata da presenze spettrali o si tratta solo di comuni dicerie diffuse da chi si diverte ad osservare le possibili reazioni? Scopri la verità, continuando a leggere la storia della villa a Mascalucia.
La Vera Storia della Villa Infestata di Mascalucia
Diffondere informazioni senza alcun fondamento è facile, soprattutto se riguardano una struttura che, all’apparenza, si mostra come un luogo misterioso e poco accessibile. Questo è il caso della villa nobiliare di Mascalucia, che è disabitata già dall’inizio del Novecento e oggetto di numerose storie, molte delle quali infondate e, spesso, esagerate.
Dubbi a parte, la suddetta villa mascaluciese appartiene ad una famiglia nobiliare Daniele che, anticamente, era residente nel paese etneo e che, per motivi personali, è stata costretta ad abbandonare la struttura e trasferirsi altrove.
Attualmente, la dimora del diciannovesimo secolo, costruita nel 1870 e appartenuta a Francesco Paolo Daniele e alla sua famiglia, riversa in uno stato di degrado che fa supporre la strana presenza di figure spettrali, ma che viene giustificato proprio dal trasferimento dei successivi proprietari in un luogo diverso.
Secondo fonti attendibili, la villa fu venduta dal figlio Oreste Daniele alla sorella Elettra, che l’ha acquista insieme al marito Adolfo Pantano. Successivamente, 1930, la dimora è stata ceduta ad un nuovo proprietario, il Barone Giuseppe Rapisardi, lo stesso che l’avrebbe abbandonata per motivi sconosciuti.
Attualmente, l’unico rumore che è realmente percepibile è quello del tosaerba, che periodicamente viene utilizzato dai giardinieri per continuare a curare il verde antistante la villa di tre piani e preservarla dalle mire dei vandali che, continuamente, provano ad accedervi per deturpare ciò che sta al suo interno e ciò ce resta dopo l’incendio che l’ha avvolta nel dicembre del 2017.
Un’altra autorevole fonte è il contributo fornito dalla Dott.ssa Maria Grazia Sapienza, esperta di storia di Mascalucia e Direttrice della Biblioteca Comunale in quiescenza e dal Dott. Urbanista Filippo Pesce, già Dirigente Tecnico del Comune di Mascalucia e scaturito da un intenso e certosino lavoro di raccolta dati. Scopri la verità su Villa Daniele, leggendo direttamente le fonti storiche!
Grazie al loro importante contributo si sa, infatti, che Villa Daniele “fu realizzata da certo aristocratico Francesco Paolo Daniele, probabilmente nella seconda metà dell’Ottocento. Essa era composta: da piano a quota giardino con ampi locali ed accessori oltre a cucine, grande forno camino, cisterna per riserva idrica e da piano superiore ,cosiddetto nobile con ampi locali di rappresentanza e ricevimento, nonché da grande balconata a livello, che si affaccia sulla via Etnea, delimitata da pilastrini in pietra bianca arenaria con interposte ringhiere forgiate con lavorazioni artistiche”.
Come riportato dalla Dott.ssa Sapienza e dal Dott. Pesce, “successivamente fu di proprietà della Famiglia altolocata Pantano, che però, essendo poi caduta in bassa fortuna per probabile declassamento del titolo dovuto a forme di dissidenza politica, la vendette a tale Don Nunzio Paci, la cui moglie si è ammalata e morta di TBC, contagiando tutte le altre donne ed i figli, in buona parte morti. Per i motivi di cui sopra fu chiusa e disabitata per tanti anni e per tale causa, forse, sono nate le dicerie sulla presenza degli spiriti, inventate per evitare di far entrare estranei o malfattori nella Villa”.
Continuando la lettura della fonte si riesce a confermare l’acquisto della Villa da parte del “Barone Giuseppe Rapisardi di Mascalucia, che la rese un simbolo di bellezza architettonica e che, intorno al 1980, stante l’età avanzata decise di vendere i suoi immobili di Mascalucia ed anche tale edificio con annesso grande spazio a verde e scuderie trasformate in cantina di vini, che venne acquistato da tali F.lli Gennaro di Paternò, costruttori edili. Fino a pochi anni prima abitarono nella zona bassa della Villa (semicantinato ) due sorelle nubili, Mara ed Amalia che svolgevano le funzioni di custodi e donne di fiducia che accudivano i padroni quando venivano da Firenze ove avevano la residenza stabile presso il loro cosìddetto “Palazzo Bruciato”.
Ulteriori dati riferiscono di un “fallimento dell’attività dei F.lli Gennaro e dell’esposizione all’asta Giudiziaria della villa, che, prima degli anni 2000, venne acquistata dalla famiglia di Medico, che attivò lavori di recupero fino all’utilizzo della stessa in periodi stagionali. Successivamente a causa di trascurata vigilanza della stessa , la villa iniziò ad essere attenzionata dai soliti vandali delinquenti che iniziarono con incursioni di verifica, stante le dicerie sopraddette, di presenza di “spiriti” per poi passare alle fasi di distruzione di mobili e suppellettili fino ad appiccare il fuoco, nel 2017, che distrusse tutte le volte decorate ed il soprastante tetto ligneo. Oggi, purtroppo, si presenta in totale stato di abbandono”.
Questa verità viene velata dal mistero di numerose storie che, ancora oggi, circolano perché appaiono molto più interessanti e curiose: eccone riportata qualcuna!
Qualche Curiosità “Paranormale” su Villa Daniele
Come per ogni luogo storico abbandonato che si rispetti, anche circa la Villa Daniele di Mascalucia non mancano le voci di corridoio che destano la curiosità di chi ha una fervida immaginazione.
Secondo le dicerie più accreditate, quella più credibile riguarda il suicidio del barone, il quale avrebbe deciso di togliersi la vita proprio al suo interno dopo poco tempo dall’acquisto della villa, si pensa forse indotto al drastico gesto da da un amore non corrisposto. Questa versione vuole che una tomba del barone sia presente nei sotterranei della stessa villa. Ma nessuno ha mai confermato questa storia!
Accanto a questa versione, ne esiste un’altra che racconta di una maledizione lanciata sulla villa, la quale non permette a nessuno di abitarvi serenamente.
I fenomeni paranormali di cui non si ha traccia certa alimentano invece le numerose voci su rumori, suoni o sull’ombra di un bambino di circa 10 anni, diffuse da chi crede di aver sentito o intravisto “cose strane”, ma che non ha mai dato certezza di quanto affermato.