È una scelta netta che vuol sensibilizzare (e probabilmente mandare un messaggio anche socio-politico) quella effettuata d’Azione Cattolica. La via Crucis del Migrante è dedicata per l’appunto a tutte quelle persone che auspicano un futuro migliore letteralmente navigando verso esso e rimanendo a galla tra la vita e la morte. Per questo motivo andrà in scena “Aggrappàti ad una Croce”.
La via Crucis dei Migranti: i dettagli di “Aggrappàti ad una Croce”
A spiegarne le motivazioni, se ce ne fosse bisogno, è proprio la nota di Azione Cattolica: «Occasione per ricordare anche le vittime di Cutro e le migliaia di uomini, donne e bambini che, in fuga da guerre, fame, oppressioni e violenze, finora hanno perso la vita nelle acque del Mediterraneo troppe volte a poche centinaia di metri dalle coste italiane».
La via Crucis del Migrante sarà presentata questa domenica, 26 marzo, ad Aci San Filippo alle ore 20. “Aggrappàti ad una Croce” è realizzata nella sede dell’Azione Cattolica parrocchiale dedicandola «A tutti migranti morti in mare». Le 14 stazioni della croce, i tre episodi della vita pubblica di Gesù (il Battesimo, l’Ultima Cena e il Getsemani) e i barconi dei migranti ricordano la passione e crocifissione di Gesù in comparazione al viaggio in mare dei migranti.
Il parroco don Roberto Strano ha aggiunto: «La Via della Croce è difficile da percorrere perché richiede il coraggio di salire con Cristo al Calvario, accettando con fede tutto quello che questo cammino ci chiede di affrontare: il silenzio, il rifiuto, la sofferenza e il totale abbandono alla volontà di Dio e condividiamo la croce di Cristo”. “Il Mediterraneo, mare che unisce le diverse culture è ancora una volta scenario del Calvario. Ritorni la straordinaria bellezza del Mare Nostrum, oggi purtroppo divenuto Mare Mostrum che ingoia la vita di uomini, donne e bambini alla ricerca di un’ancora di salvezza».