Bike sharing distrutto in un incidente causato da velocità e disattenzione al Lungomare di Catania: servizio inefficiente e fondi pubblici sprecati. È così che si potrebbe riassumere ciò che è accaduto qualche giorno fa ma di cui effetti negativi è stato possibile assistere per giorni, o almeno è la sintesi denunciata dall’associazione Lungomare Liberato.
Cos’è accaduto e la (non) reazione di Amts: le parole dell’associazione Lungomare Liberato
Qualche giorno fa, un grave incidente è avvenuto lungo il Lungomare di Catania: un’auto a folle velocità, come oramai abituati in quel tratto stradale in beffa a ogni limite del CdS, ha perso il controllo, percorrendo la corsia di marcia opposta per finire la sua corsa impattando contro la stazione di Bike Sharing posta sul marciapiede di Ognina.
Lo schianto è stato così violento da non lasciare scampo alla stazione, totalmente distrutta, ma nemmeno alle biciclette Amts, accartocciate e oramai relitti da demolire e rottamare: se n’è salvata solo una. L’incidente autonomo e la relativa distruzione di ciò che c’era intorno, biciclette incluse, non è stato notato da nessuno, apparentemente nemmeno da Amts, che per giorni ha lasciato tutto com’era.
A denunciare l’accaduto tentando di darne rilievo in un mare di omertà generale è l’associazione Lungomare Liberato: «Poteva anche finire in tragedia se ci fosse stato qualcuno in quel punto. Questo perché i mezzi di notte corrono a velocità assurde quando invece il limite è 30 km/h. Tra l’altro in un punto dove tempo fa avevamo delle strisce pedonali ben rialzate, che quindi rallentavano i mezzi, ma poi sono state livellate. Una città che viene sempre più distrutta dal traffico e per di più in un’area che dovrebbe essere da tempo pedonale. Attualmente risulta impossibile prendere una bici per pedalare sulla ciclabile del lungomare. Anche la stazione in piazza Mancini Battaglia ancora incredibilmente non è stata attivata. Quando si prova a scansionare il codice QR presente sulle bici per poterle noleggiare, porta ad una pagina inesistente! Un servizio attualmente davvero pessimo da parte di Amts Catania Spa ed Amigo Bike Sharing che tra l’altro è anche pagato con tantissimi fondi pubblici».
La denuncia verso l’inciviltà automobilistica catanese e verso il servizio inefficiente da parte di Amts sarebbe sostenuta, secondo l’associazione, anche da cittadini privati, i quali manderebbero sui Social di Lungomare Liberato messaggi di questo tenore: «È scandaloso il fatto che io abbia fatto il giro di 3 e dico 3 stazioni per prendere 1 bici. Parlo di Catania. Stazione Cibali: c’è una bici elettrica che non si riesce a staccare. Stazione piazza Santa Maria di Gesù: 1 bici elettrica è attaccata alla stazione ma sull’ app non è visualizzata. Stazione piazza Roma: 4 bici segnalate, in realtà sono 2 e scoppie. E pensare che il servizio privato dei monopattini condivisi non costa un euro di fondi pubblici e funziona benissimo… La dimostrazione evidente della totale incapacità della nostra classe politica di creare un servizio utile ed efficiente ai cittadini».