Gli eredi di Franco Battiato, Michele e Grazia Cristina Battiato, rispettivamente fratello e nipote di Franco Battiato, hanno espresso la loro opposizione al vincolo proposto dalla Sovrintendenza e dall’Assessorato regionale ai Beni culturali per dichiarare “Villa Grazia” a Milo come bene culturale divenendo Casa Museo.
Il testamento di Franco Battiato quand’era stato dichiarato “incapace” dal neurologo
Alcuni dubbi sono stati sollevati riguardo proprio al testamento olografo di Franco Battiato, scritto a stampatello qualche mese dopo che il celebre artista era stato dichiarato incapace da un neurologo catanese. Gli eredi coinvolti sembrerebbero respingere l’idea che “Villa Grazia” sia stata un luogo d’ispirazione per Franco Battiato.
La posizione apparentemente netta di Michele Battiato, il fratello maggiore, e dalla figlia di quest’ultimo, Grazia Cristina Battiato, avvocato di professione. Proprio la giurista, trasferitasi a Dubai, avrebbe evidenziato come la villa di Milo non avrebbe avuto un ruolo significativo nell’opera artistica di Franco Battiato. Secondo il quotidiano La Stampa, la casa di Franco Battiato sarebbe stata addirittura messa in vendita.
Le parole degli eredi sembrerebbero delineare la posizione della famiglia di Franco Battiato riguardo alla preservazione della memoria e del lascito dell’artista. È un’importante riflessione sulla relazione tra il contesto personale dell’artista e la sua opera. Eppure, confrontandosi con l’arte di Battiato, emergerebbero alcuni riferimenti artistici proprio a Villa Grazia, in quanto “casa” e non semplice abitazione. Seppur la musica è soggettiva, alcuni esempi si trovano all’interno dell’album “Giubbe Rosse”. Infine, Franco Battiato ha battezzato la casa con quel nome in onore della madre, Grazia Patti.