“Sono stanca mi state portando alla morte. Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così”.
È questo il grido che la vittima dello stupro di gruppo subito a Palermo ha lanciato sul suo profilo social, per chiedere a tutti di smetterla di criticarla e di accusarla di aver avuto con i sette ragazzi un rapporto consensuale.
Rispondendo alle critiche, la vittima ha affermato che “non serve a nulla continuare, pensavo di farcela ma non è così, se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore. Sinceramente sono stanca di essere educata quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto con cose del tipo: ‘ah ma fa i video su tik tok con delle canzoni oscene’, ‘è normale che poi le succede questo’, oppure ‘ma certo per come si veste”.
La ragazza ha parlato anche di suicidio e, nonostante la solidarietà ricevuta, si mostra alquanto provata dai numerosi commenti degli haters che, ancora oggi, continuano ad attaccare il suo stile di vita e a colpevolizzarla di una violenza subita.
Ed è questo uno dei motivi che ha indotto la 19enne a lasciare Palermo e a rifugiarsi in una comunità protetta fuori dalla città, dove potrà anche lavorare.