Indagini archeologiche nell’area del Colle Sant’Ippolito, a Caltagirone, sono in corso dal 28 agosto al 22 settembre. L’obiettivo di queste indagini è l’individuazione dell’abitato preistorico scavato da Paolo Orsi nel 1928, al fine di comprendere la sequenza delle fasi di vita e i caratteri insediativi. L’abitato si trovava sul terrazzo del fianco nord-ovest del colle, lungo i margini della gola formata dal corso del fiume Caltagirone. Durante gli scavi furono scoperti fondi di capanne e resti di focolari, risalenti all’età Neolitica. Tuttavia, sembra che il momento di vita più importante sia quello relativo all’età del Rame e all’inizio dell’età del Bronzo, intorno al 2500 a.C. Resti di capanne risalenti alla media età del Bronzo e tracce di abitato dell’età del Ferro sulla sommità del colle testimoniano che l’area fu occupata, apparentemente senza soluzione di continuità, dal Neolitico fino all’VIII-VII secolo a.C.
Le indagini archeologiche nel sito del Colle Sant’Ippolito sono state finanziate dall’assessorato regionale dei Beni culturali e Identità siciliana con un importo di 45mila euro. La Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania, diretta da Irene Donatella Aprile, ha affidato la direzione scientifica dello scavo all’archeologa Maria Turco della Sezione per i beni archeologici, bibliografici e archivistici. Queste nuove indagini coinvolgono diverse istituzioni, tra cui l’Università degli Studi di Catania e l’Università degli Studi di Genova, che condividono la direzione scientifica dello scavo con la Soprintendenza. Anche il Comune di Caltagirone offre supporto logistico, accogliendo gli studenti e gli archeologi che partecipano alle attività. Questo scavo ha anche finalità didattiche, coinvolgendo studenti del corso di laurea in Archeologia delle due università e della Scuola in Beni archeologici dell’Università di Catania.
I risultati delle ricerche saranno presentati al pubblico tramite un convegno di studi che si terrà al termine della campagna di scavi. Durante il convegno, verranno anche illustrate le attività svolte nel territorio dalla Soprintendenza negli ultimi anni. È importante sottolineare che i proprietari del terreno in cui si svolgono le indagini, i signori Saimbene, hanno concesso l’accesso al loro terreno, dimostrando grande disponibilità. L’assessore alla Cultura Claudio Lo Monaco ha evidenziato l’importanza di questa iniziativa, che rappresenta un contributo significativo alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio archeologico di Caltagirone.
In conclusione, le indagini archeologiche in corso nell’area del Colle Sant’Ippolito a Caltagirone stanno portando alla luce importanti scoperte riguardanti l’abitato preistorico presente sul colle. Grazie al finanziamento dell’assessorato regionale dei Beni culturali e Identità siciliana e alla collaborazione tra diverse istituzioni, è possibile condurre queste ricerche che hanno anche un valore didattico per gli studenti di archeologia. I risultati delle indagini saranno presentati al pubblico in un convegno di studi, contribuendo così alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio archeologico di Caltagirone.