Attività di controllo sulle liste di attesa sanitarie: 26 deferimenti all’Autorità giudiziaria
Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei NAS, in collaborazione con il Ministero della Salute, hanno condotto un’attività di controllo su tutto il territorio nazionale per verificare la gestione delle liste di attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici nel Servizio sanitario pubblico. Le ispezioni sono state effettuate presso ospedali, ambulatori e cliniche sia pubbliche che private accreditate, al fine di accertare il rispetto dei criteri previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) e garantire un accesso corretto e tempestivo alle prestazioni sanitarie.
Durante i controlli, sono stati analizzati 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali, individuando 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa, pari al 29% di quelle esaminate. Tra le cause più frequenti di sforamento delle tempistiche previste, sono state riscontrate carenze funzionali ed organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, nonché una diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati. Questi fattori, uniti alla mancanza di adeguati stanziamenti ed attrezzature, hanno determinato un rallentamento nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e il mancato rispetto delle classi di priorità.
Durante i controlli, sono state individuate anche condotte penalmente rilevanti che hanno portato al deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri. Tra i casi più rilevanti, i NAS di diverse città italiane hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e pazienti privati, alterando le liste d’attesa e consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla prenotazione. Inoltre, il NAS di Reggio Calabria ha deferito 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato servizio presso un poliambulatorio privato nonostante fossero contrattualizzati con le aziende sanitarie pubbliche.
I controlli hanno inoltre rilevato condotte dolose da parte di dirigenti e medici che hanno arbitrariamente chiuso le agende di prenotazione a luglio e agosto, posticipando le prestazioni diagnostiche per permettere al personale di fruire delle ferie estive o svolgere attività a pagamento. Sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 14 dirigenti e medici per il reato di interruzione di pubblico servizio.
L’intervento dei NAS ha permesso di segnalare alle autorità competenti le problematiche riscontrate durante i controlli, al fine di adottare misure correttive adeguate. In molti casi, è stata possibile la riapertura immediata delle agende di prenotazione che erano state chiuse o sospese, soprattutto nel periodo estivo, e il ripristino della funzionalità di alcuni sistemi informativi di prenotazione. Inoltre, è stata individuata la necessità di estendere l’obbligo di annullamento delle doppie prenotazioni effettuate dagli utenti in più strutture, anche attraverso l’utilizzo di sistemi informativi automatici, e di promuovere una campagna di sensibilizzazione civica.
Questi controlli hanno evidenziato la necessità di migliorare l’organizzazione e la gestione delle liste di attesa nel Servizio sanitario pubblico, al fine di garantire un accesso equo e tempestivo alle prestazioni sanitarie per tutti i cittadini.