Nell’era del digitale, dove tutto scorre alla velocità della luce e si smaterializza per rendere la vita più agevole e duttile, c’è chi resta ancora legato alle vecchie abitudini, che rallentano l’intero sistema.
È questo il caso della Sicilia, da anni, terra di discordia e di opposizione, dove tutto scorre e va avanti, anche se ad un ritmo più lento e dove, ancora oggi, si preferisce far fede alla tradizione piuttosto che all’innovazione.
A conferma di questo, arrivano i dati del “Metropolitan Cities Cashless Index 2022” pubblicato da The European House – Ambrosetti, che registrano una drastica situazione in Sicilia circa l’uso del contante.
Come dimostra la classifica infatti, la regione siciliana risulta essere indietro rispetto al resto d’Italia nell’adozione di mezzi alternativi al pagamento in contanti, metodo preferito ancora dalla maggior parte dei siciliani.
Per questo motivo, la Sicilia si posiziona al 14° posto della classifica, dimostrando la sua evidente dipendenza dal denaro liquido, che la mantiene in fondo al report europeo basata sulle transazioni cashless pro capite.
Vallo a spiegare a chi ancora ama ripetere “contanti saluti” sfoggiando una battuta che fotografa però una triste realtà e che dovrebbe far riflettere sull’importanza dell’utilizzo di metodi di pagamento alternativi e sul suo impatto positivo che avrebbe sulla sicurezza dei commercianti.