Ordinanza di misura cautelare per istigazione alla corruzione
In data 11/09/2023, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania. L’ordinanza riguarda una collaboratrice di uno studio legale di Catania, la quale è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. La misura è stata disposta in seguito a una denuncia sporta da un funzionario della Prefettura di Catania nel mese di maggio 2023.
Le indagini e le accuse
Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e eseguite dalla Sezione Reati contro il Patrimonio Unità Anticorruzione della Squadra Mobile della Questura etnea, hanno portato all’acquisizione di elementi che dimostrerebbero l’istigazione alla corruzione propria da parte della donna indagata. Secondo quanto emerso, la collaboratrice avrebbe offerto una somma di denaro a un funzionario della Prefettura al fine di ottenere il nulla osta per una pratica di un cittadino extracomunitario.
La dinamica dell’offerta
Secondo quanto acquisito, l’offerta di denaro sarebbe stata presentata al funzionario mostrando un incarto contenente delle banconote, di cui la prima era del valore di 50 euro. Inizialmente, le banconote venivano presentate come “un pensiero” per il funzionario e successivamente come una modalità per offrire un caffè o una granita ai funzionari dell’ufficio. Tuttavia, l’ammontare totale dell’offerta non è stato specificato dall’indagata.
La qualificazione del reato
La condotta descritta, secondo quanto emerso dagli atti, integra il reato di istigazione alla corruzione. L’offerta di denaro sarebbe stata correlata alla richiesta di rilascio del nulla osta per il ricongiungimento familiare di un cittadino extracomunitario che non aveva diritto ad ottenere tale provvedimento amministrativo.
In conclusione, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare per istigazione alla corruzione nei confronti di una collaboratrice di uno studio legale di Catania. Le indagini hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero l’offerta di denaro al fine di ottenere il nulla osta per una pratica di un cittadino extracomunitario. La condotta descritta integra il reato di istigazione alla corruzione, in relazione al ricongiungimento familiare di un cittadino extracomunitario non avente diritto al provvedimento amministrativo.