L’Italia è uno dei paesi europei con il più basso numero di laureati, e la situazione in Sicilia è particolarmente critica. Questa condizione limita le possibilità di sviluppo e la competitività del sistema economico, oltre ad escludere molte persone dall’accesso all’istruzione superiore e alle opportunità professionali. Il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Massimo Midiri, sottolinea che i limiti all’accesso all’università sono dannosi e inopportuni, ma necessari a causa delle norme nazionali e delle limitazioni strutturali delle università.
Questo problema è una diretta conseguenza dei tagli finanziari subiti dal sistema universitario negli ultimi anni, che hanno causato una forte sperequazione nella distribuzione delle risorse tra le università del Nord e quelle del Sud. Nonostante ciò, l’Università di Palermo sta facendo enormi sforzi per ampliare l’offerta formativa, eliminare i numeri programmati e migliorare le strutture. Lo scorso anno si è registrato un aumento del numero di matricole e i dati parziali del nuovo anno accademico mostrano un trend positivo.
Tuttavia, il superamento dei numeri programmati non è ancora possibile. Quando si ricorre a questa limitazione, l’accesso è regolato da test a domanda multipla, un sistema che non permette di valutare le attitudini e le capacità critiche degli studenti. Inoltre, molti studenti trovano difficoltà ad affrontare questi test a causa del carico di lavoro dell’ultimo anno di scuola superiore. Per affrontare queste criticità, l’Università di Palermo organizza corsi gratuiti di preparazione e, a partire da quest’anno, anche corsi in presenza con costi legati al reddito ISEE.
Nell’anno accademico 2022/23 è stata introdotta sperimentalmente una modalità di accesso basata sull’ordine di prenotazione, chiamata comunemente “click day”. Quest’anno, questa modalità è stata ripetuta per alcuni corsi di laurea, ma in alcuni casi si è rivelata critica a causa del grande numero di richieste. L’Università sta valutando nuove forme di selezione più adeguate per il prossimo anno accademico.
Il Rettore spera che la politica nazionale comprenda l’importanza di aumentare gli investimenti nel sistema universitario e che la Regione Siciliana inizi a destinare risorse alle università. Al momento, ci sono alcuni assessori che dimostrano attenzione verso le università siciliane, ma è necessario un effettivo trasferimento di risorse.
In conclusione, la situazione dell’accesso all’università in Italia, e in particolare in Sicilia, è critica a causa dei limiti imposti e delle disuguaglianze nella distribuzione delle risorse. L’Università di Palermo sta facendo sforzi per migliorare la situazione, ma sono necessari maggiori investimenti e attenzione da parte delle istituzioni.