Quando a Catania si “avi u sbaddu” vuol dire che…
A Catania u sbaddu può colpire tutti e ad ogni ora della giornata; può dare fastidio a molti, ma far divertire altri e soprattutto può spingere chi ne viene coinvolto a fare qualcosa di strano e insolito.
Sbaddu traduce letteralmente il termine toscano “sballo”, utilizzato anticamente per utilizzare l’estrazione di merci dall’imballo e ripreso oggi dal lessico del gioco delle carte, in cui si usa per indicare chi supera il numero dei punti stabiliti perdendo la posta. E come accade per chi oltrepassa questo limite, anche chi “avi u sbaddu” tende ad esagerare.
Quando a Catania qualcuno “avi u sbaddu” o usa questa tipica espressione catanese vuol dire infatti che sta scherzando in modo esagerato, tanto da burlarsi di chi gli sta di fronte o da non limitarsi nei suoi atteggiamenti.
Ma il catanese che “avi sbaddu” è anche colui che fa una cosa anche se sa che non lo porta ad un risultato concreto e quindi che è inutile né concretamente indispensabile. Insomma qualcosa che potrebbe sicuramente evitare.
Ma perché a Catania “u sbaddu è ovvu”? Scoprilo continuando a leggere!
Perché a Catania “u sbaddu è ovvvu”?
Ogni giorno sono tantissimi i catanesi che hanno u sbaddu di fare qualcosa o di dire cose senza senso, che, se in alcuni casi suscitano l’ilarità e il sorriso di chi sta loro accanto, in altri invece possono stimolare fastidio e intolleranza.
E sì perché a Catania “u sbaddu è” proprio “ovvu“; non si cura di ciò che si dice o che si fa, spingendo a fare o a dire cose davvero futili. In modo del tutto naturale e spontaneo, chi “avi u sbaddu”, ride senza badare alle critiche che può ricevere o a ciò che gli può accadere intorno, fregandosene e continuando ad agire in modo disinteressato.
È “ovvu” (cieco) anche “u sbaddu” del catanese che si intromette in situazioni che non gli appartengono giudicandole senza curarsi se siano vere o no; in sostanza “si prende le corna da terra e se li mette nella testa”: chi sbaddu ca c’havi!”.
E allora, ecco perché a volte è meglio non abusare e “tenere fuori dalla portata” di certi adulti!