La città di Catania è stata recentemente scossa da una tragedia che ha colpito profondamente la comunità. La morte della giovane studentessa Chiara, avvenuta martedì scorso, ha portato l’attenzione su un attraversamento mortale di fronte alla cittadella.
Ciò che rende questa storia ancora più sconvolgente è il fatto che esisteva un ponte pedonale, un tempo famoso tra gli studenti, che avrebbe potuto evitare questa tragedia.
Il ponte pedonale in questione è stato rimosso circa 15 anni fa, la sua esistenza risaliva infatti al 2007, ma già nel 2009 non era più presente a seguito dei lavori per il sottopasso in viale Fleming. Inizialmente, quando il ponte veniva smantellato, molti cittadini pensavano che stesse per essere sostituito da un utile sottopasso pedonale. Tuttavia, la realtà si rivelò ben diversa.
Dopo anni di lavori, il sottopasso in viale Fleming si rivelò essere esclusivamente dedicato ai veicoli, ignorando completamente le esigenze dei pedoni. Questo colpo fatale alla viabilità pedonale della città è solo uno degli esempi di interventi discutibili che, nel corso dei decenni, hanno trasformato Catania in una città sempre più orientata verso l’auto, scoraggiando i cittadini dal muoversi a piedi o in bicicletta.
Nel 2017, Danilo Di Majo perse la vita in circostanze simili, investito da un automobilista pirata che fuggì senza fermarsi. La rabbia e l’indignazione dei cittadini portarono a una iniziativa per la costruzione di un nuovo sovrappasso.
Gli studenti e gli ingegneri presentarono vari progetti, ma nonostante le promesse del Sindaco Pogliese nel 2019 di finanziare il progetto vincitore, ad oggi, il nuovo passaggio pedonale non è mai stato realizzato.
Ora, nel novembre del 2023, la comunità piange la perdita di Chiara, e i cittadini hanno reagito lanciando una petizione che ha già raccolto oltre 16.000 firme in soli due giorni. La richiesta è chiara: un passaggio sicuro per evitare ulteriori tragedie.
La speranza è che questa volta il Comune di Catania ascolti le voci dei cittadini e agisca immediatamente per porre fine a questa situazione vergognosa. La sicurezza pedonale dovrebbe essere una priorità assoluta, e la comunità si aspetta risposte concrete e azioni decisive per evitare che tragedie come quella di Chiara si ripetano in futuro.