
Nel 1992 l’ONU ha istituito la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, ricorrenza che si celebra ogni anno per sottolineare l’esigenza di difendere e salvaguardare la qualità della vita delle persone con disabilità, ribadendo la necessità del rispetto dei principi di uguaglianza e dignità degli individui.
Catania non ha mancato questo appuntamento, ed ha celebrato la 31^ Giornata dedicata alle persone con disabilità con una manifestazione mattutina in Piazza Federico di Svevia.
A tale manifestazione hanno partecipato un gruppo di “Supereroi” che ha sorpreso i ragazzi intervenuti uscendo dal Castello Ursino e ballando con loro.
Inoltre , nell’ambito del progetto “Divisa Amica”, erano presenti i Carabinieri della Compagnia Piazza Dante e del Comando Provinciale di Catania che, con i loro mezzi, sia moto che automobili, sono stati una presenza “amichevole” verso le persone con disabilità, permettendo loro di guardare e salire sui mezzi di servizio e di fotografarsi con essi.

Erano anche presenti dei Bersaglieri in pensione di Catania che con il loro tipico berretto piumato, il vaira, hanno incantato i partecipanti.
In tarda mattinata poi è stato possibile visitare le sale espositive del Castello Ursino per i gruppi di bambini e ragazzi accreditati.
La giornata ha visto la partecipazione di un centinaio persone diversamente abili di varie età con le loro famiglie, e s’inserisce nell’ambito della garanzia del diritto universale alla piena ed effettiva partecipazione di ciascun individuo alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società e sulla necessità, troppo spesso trascurata, di contribuire a rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano il rispetto dei diritti fondamentali di ogni essere umano.
Questa giornata, per acquistare davvero senso però, deve certamente imporci una riflessione: nel nostro Paese i le persone con disabilità sono più di 3 milioni e rappresentano circa il 5% della popolazione nazionale e guardando la nostra realtà locale le proporzioni non sono molto diverse.
Intorno a noi quotidianamente incontriamo persone con limitazioni motorie e intellettive che convivono con la loro ridotta autonomia personale e che ogni giorno s’impegnano per svolgere attività domestiche o provvedere alla loro cura personale, tutte attività “scontate” per ogni persona normodotata, ma che invece implicano per un disabile fatica e determinazione.
Spesso intorno alla persona diversamente abile c’è un mondo di sofferenza e solitudine che non possiamo immaginare, ma in cui ci immedesimiamo poco, spesso egoisticamente concentrati sulle nostre esigenze: così, senza rifletterci troppo, non lasciamo liberi i parcheggi gialli riservati, ostruiamo i passaggi degli scivoli per strada, ci lamentiamo per le zone pedonali in città.
Viviamo come fossimo isole in un mondo solitario, quando invece siamo tutti connessi e ogni nostra azione, anche piccola, ha ripercussioni su chi ci sta intorno, soprattutto sui soggetti più fragili e le persone diversamente abili rientrano certamente tra i più fragili della nostra società.