Il vischio, un elemento natalizio che non può mancare nelle case catanesi
Durante il periodo natalizio e anche qualche tempo prima, nelle strade di Catania è possibile vedere delle colorate bancarelle ambulanti, che espongono dolciumi, stelle di Natale e il rosso-verde vischio.
Conosciuto da alcuni come pungitopo o agrifoglio, il vischio è un elemento natalizio che non può mancare nelle case catanesi e che viene acquistato come regalo da donare ad amici e parenti o da mettere davanti la porta di casa propria come segno della tradizione natalizia.
In molte culture, il vischio è considerato un simbolo di vita e resurrezione, per la sua capacità di rimanere verde e vibrante anche durante i mesi invernali, quando molti altri alberi e piante perdono le foglie. La pianta, priva di radici e sospesa tra cielo e terra, era vista come una manifestazione degli dei. Le antiche credenze druidiche hanno contribuito a integrare il vischio nelle celebrazioni natalizie, soprattutto in Europa.
In questo periodo dell’anno, tra le luci scintillanti dell’albero di Natale, le ghirlande addobbate e i pacchetti regalo ben incartati, è comune scorgere un piccolo ramoscello di vischio tra le decorazioni natalizie. A Catania, questa tradizione ha un significato particolare, poiché il vischio è diventato il simbolo di un gesto romantico e affettuoso: il bacio sotto il vischio.
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Il bacio sotto il vischio, un rito scaramantico o un gesto affettuoso?
La tradizione del bacio sotto il vischio è ancorata saldamente a Catania, dove le festività natalizie portano con sé il calore delle tradizioni e l’atmosfera magica della stagione.
Ispirata dalle antiche leggende, i catanesi continuano a scambiarsi baci sotto il vischio come segno di amore, pace e prosperità, considerandolo così un ponte tra il passato e il presente, un simbolo che unisce le generazioni in un gesto affettuoso, che celebra la vita che trionfa sulla morte.
In un mondo in continua evoluzione, le tradizioni come il bacio sotto il vischio ci ricordano la bellezza delle leggende antiche, che raccontano del potere dei Druidi celtici, che già secoli fa, consideravano il vischio una pianta sacra, attribuendole poteri magici.
La sua crescita senza radici, sospesa tra il cielo e la terra, la rendeva una manifestazione degli dei, e il termine “vischio” nella lingua druidica significava “guarigione totale”, tanto da essere utilizzata durante i rituali sacri per i suoi presunti poteri curativi e come protezione contro l’infertilità, poiché era associata al potere dell’eros.
Una delle leggende più affascinanti legate al vischio proviene dalla mitologia nordica e racconta la storia di Baldur, il figlio di Odino e Freya, che era il dio più amato tra gli dei, ma il suo fratello astuto, Loki, nutriva invidia e desiderava la sua morte.
La madre di Baldur, Freya, chiese a tutte le creature e agli elementi della natura di giurare di non nuocere a suo figlio, ma Loki, tramite l’inganno, riuscì a utilizzare il vischio per causare la morte di Baldur.
Le lacrime di Freya, sincere e cariche di dolore, caddero sul vischio, trasformandosi in perle bianche, le bacche del vischio. Magicamente, queste perle guarirono Baldur, riportandolo in vita. In segno di gratitudine e gioia, Freya stabilì che chiunque si trovasse sotto il vischio avrebbe dovuto scambiare un bacio, simboleggiando la pace e la riappacificazione. Questa tradizione si è tramandata nel tempo, giungendo fino a Catania e ad altre parti del mondo.
E chi siamo noi per interrompere una tradizione che i nostri antenati hanno saputo mantenere nel tempo^ Quindi, buon bacio sotto il vischio a tutti i catanesi e non!