Il comunicato stampa ricevuto dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia annuncia che la Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico ha pubblicato i bandi di gara per la messa in sicurezza del versante Vergine Maria-Addaura di Monte Pellegrino. Questo completamento del consolidamento delle pareti rocciose sovrastanti le due aree urbane di Palermo rappresenta un importante traguardo per la città.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dichiarato che si tratta di un traguardo storico per il capoluogo siciliano ma anche per l’azione a tutela del territorio e la salvaguardia della pubblica incolumità. I bandi di gara riguardano due interventi di completamento del versante che hanno chiuso un lungo periodo di attesa. Monte Pellegrino è uno dei simboli di Palermo e restituire la piena e sicura fruibilità delle due aree a ridosso dell’altura era una delle priorità.
L’area di intervento definita “Lotto B”, riguarda la “zona nord orientale” (versante est di Punta Priola – Le Rocce) e comprende le pareti della zona est di Punta Priola e quelle sovrastanti il complesso residenziale “Le Rocce”. L’importo complessivo dell’appalto è di oltre 7 milioni di euro e il termine per la presentazione delle domande è fissato al 19 febbraio 2024.
L’area di intervento definita “Lotto C” riguarda la “zona centro orientale” (Torre del Rotolo) e comprende le pareti a sud di “Le Rocce” fino a quelle a sud-est di Santa Rosalia e a nord di pizzo Monaco, per uno sviluppo lineare sul ciglio di circa 700 metri. Il bando prevede un importo complessivo di gara pari a 5,7 milioni di euro, con una scadenza per la presentazione delle domande fissata al prossimo 26 febbraio. Entrambi gli interventi sono cofinanziati con il Comune di Palermo con cui la Struttura commissariale ha sviluppato un’azione sinergica.
Sono previste varie soluzioni tecniche nel progetto, tra cui barriere paramassi ad elevato assorbimento di energia posizionate lungo i pendii a valle dei costoni lapidei con diversa capacità di assorbimento in funzione dell’analisi delle traiettorie dei blocchi in caduta e dalla posizione degli insediamenti da proteggere a valle, ma anche interventi puntuali attivi in parete quali l’imbracatura e l’ancoraggio per il consolidamento e la stabilizzazione degli elementi lapidei in equilibrio instabile individuati mediante ispezioni in parete e attraverso la ricostruzione geomeccanica dalle immagini rilevate con drone e con tecnica laser-scanner. Prevista anche la predisposizione di un piano di monitoraggio ambientale.