Angelo Villari racconta il suo rapporto con Turandot: tra aspettative, significato e complessità tecnica

Il tenore Angelo Villari, intervistato recentemente, ha parlato della sua esperienza interpretativa nel ruolo di Calaf nell’opera Turandot. Ha sottolineato come un cantante lirico non smetta mai di sfidare se stesso nel dare vita al proprio personaggio, cercando sempre le migliori intenzioni e il fraseggio più adatto.

Villari ha evidenziato il peso delle aspettative legate al ruolo di Calaf e l’importanza del significato e della complessità tecnica che caratterizzano l’opera Turandot. Ha raccontato di come questo ruolo, così come l’intera opera, sia stato sempre nel suo cuore, soprattutto perché è stato proprio assistendo alla sua prima esibizione di Turandot che è rimasto folgorato dalla lirica.

Il tenore ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la passione e l’impegno nel dare vita a personaggi così complessi e affrontare le sfide che essi comportano. Ha evidenziato il costante lavoro di ricerca delle giuste intenzioni e del fraseggio migliore per interpretare al meglio il ruolo di Calaf e rendere al massimo la grandezza dell’opera Turandot.

Villari ha parlato anche del rapporto profondo e significativo che ha con il personaggio di Calaf e con l’opera nel suo complesso, sottolineando come sia sempre una sfida e un grande onore portarli in scena, ma anche un’esperienza emozionante che lo arricchisce artisticamente e umanamente.