La Monacella, custode delle fontane siciliane
La Sicilia, culla di antiche leggende e tradizioni, cela nei suoi luoghi una misteriosa figura, la Monacella, che popola le vicinanze delle fontane con la sua presenza benefica e enigmatica. Questa affascinante leggenda si diffonde in gran parte dell’isola, ma è particolarmente radicata a Palermo, dove la Monacella è stata avvistata più volte nei pressi del maestoso palazzo della Zisa.
Descritta come una figura bella, gentile e delicata, vestita con un soggolo bianchissimo e un grembiale incantevole, la Monacella incarna per alcuni una fata benevola, mentre altri credono che possa essere la figlia di qualche re di Sicilia vittima di un incantesimo. Curiosamente, in alcuni avvistamenti, la Monacella si mostra sotto forma di biscia, aggiungendo un tocco di mistero alla sua figura.
La sua presenza non si limita a Palermo; a Nicosia e Vicari, è stata segnalata sulle antiche mura del castello, mentre a Chiaramonte Gulfi sta a custodia della più antica fontana a settentrione dell’abitato. A Modica, accanto all’abbandonata chiesa di San Giovanni, la Monacella veglia sulla fontana omonima, mentre a Spaccaforno custodisce la fontana nota come della Cava grande. La leggenda suggerisce che la Monacella, essendo un essere magico, potrebbe bazzicare anche altre fonti sconosciute.
Uno degli elementi più affascinanti della leggenda è il suo legame con la generosità. La Monacella offre danaro alle persone che si trovano fortunate ad avvistarla, ma c’è una richiesta peculiare: coloro che ricevono il suo dono devono immergere la testa nell’acqua della fonte in sua compagnia.
Le origini di questa interessante storia restano legate ad una leggenda che molti ancora non conoscono? Se sei curioso, leggila qui di seguito.
La leggenda della Monacella della Fontana racconta che…
Una giovane di nome Mara, la cui madre le chiese di raccogliere dell’acqua da una fontana durante il periodo di mèsse, quando si preparava il pane.
Incontrando la ragazza, la Monacella le offrì un canestro pieno di monete, invitandola a prendere il denaro desiderato e chiedendole in cambio di immergere la testa nell’acqua della fonte. Spaventata, Mara rifiutò e scappò, proprio mentre la custode dell’acqua le dava appuntamento per il martedì successivo.
Al ritorno a casa, la ragazza raccontò tutto alla madre che la rimproverò e la indusse a ritornare lì per accettare il denaro della donna.
Il martedì successivo, Mara ritornò alla fontana, ma, spaventata, rifiutò ancora di immergere la testa nell’acqua, facendo innervosire ancora di più la madre che la mise in punizione.
Nel terzo martedì, Mara, preparata con amuleti sacri, affrontò nuovamente la Monacella, che la fece spogliare di tutti i paramenti che la madre diede alla figlia e la fece immergere, condannandola ad una lunga malattia.
La leggenda suggerisce che la Monacella possa offrire la ricchezza in cambio di una singolare prova di fede. La storia della Monacella tra le fontane siciliane è un intreccio di magia, mistero e decisioni cruciali che porta chi la incontra a riflettere sul valore della ricchezza, della fede e della saggezza. Una leggenda che continua a incantare gli abitanti della Sicilia, trasmettendosi di generazione in generazione.