Il vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo, Giuseppe Mancuso, ha rilasciato una dichiarazione riguardo alla privatizzazione di Poste Italiane. Secondo Mancuso, il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno contro la privatizzazione dell’azienda.
L’attuale assetto societario prevede il 65% della proprietà in mano pubblica, suddiviso tra le quote societarie in capo al Mef (30%) e le restanti in possesso di Cassa Depositi e Prestiti. La vendita di una ulteriore quota del pacchetto azionario potrebbe portare al passaggio della proprietà del Gruppo dalla mano pubblica a quella privata.
Mancuso sottolinea che Poste Italiane rappresenta un presidio essenziale per la popolazione sia a livello nazionale che locale, in particolare per le fasce più deboli e marginali. La presenza capillare di uffici postali e sportelli ATM, la diffusione di servizi finanziari e assicurativi, e la consegna della corrispondenza e dei pacchi sono di vitale importanza per i cittadini italiani, e in particolare quelli siciliani.
La privatizzazione di Poste Italiane avrebbe conseguenze negative per la Sicilia e per la città di Palermo, in termini di perdita di posti di lavoro. L’azienda è infatti uno dei principali datori di lavoro della regione, con circa 9.500 dipendenti, e la privatizzazione potrebbe portare a una riduzione degli organici.
Per Mancuso, Poste Italiane è un’azienda strategica per il territorio, in quanto offre servizi essenziali a cittadini e imprese. Il Progetto Polis, che garantisce l’apertura di 7.000 uffici postali in tutta Italia, inclusi 325 nella sola Sicilia, conferma la missione di solidarietà sociale dell’azienda.
La privatizzazione potrebbe portare a una riduzione dell’offerta di servizi e ad un aumento dei costi, con un impatto negativo sulla qualità della vita dei siciliani e sulle famiglie e imprese della regione.
Il Consiglio comunale di Palermo ha quindi deciso di impegnare il sindaco o un suo delegato, coinvolgendo il presidente della Regione Siciliana, a rappresentare al presidente del Consiglio dei Ministri la preoccupazione riguardo alla privatizzazione di Poste Italiane, considerata dannosa per l’intera collettività siciliana.