Sequestro locale in via Bara all’Olivella: condizioni igienico-sanitarie inaccettabili

Gli agenti della Polizia Municipale, in collaborazione con gli operatori del Comando dei Carabinieri “Palermo Centro”, nel corso dei controlli “movida”, mercoledì sera hanno eseguito un sequestro penale preventivo di un locale in via Bara all’Olivella, su disposizione del P.M. di turno.

Il controllo ispettivo del locale ha evidenziato da subito numerose carenze di tipo igienico-sanitarie e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nella zona adibita al deposito e alla lavorazione degli alimenti, infatti, oltre a evidenti tracce di sporco e segni di cibo in decomposizione, le pareti presentavano presenza di muffe e numerose attrezzature, ormai in disuso, erano corrose dalla ruggine. Particolare impossibile da trascurare il gran quantitativo di blatte e di escrementi di topi all’interno della cucina/laboratorio. Anche le condizioni di tutti i frigoriferi del locale, all’interno dei quali sono stati rinvenuti pane, prodotto ittici e resti di provviste di origine animale in putrefazione, sono risultati in cattivo stato di manutenzione per la presenza di ripiani griglia e piani di appoggio logorati dal tempo e dalla scarsa igiene e, con la presenza, anche in questo caso, di muffe e liquidi di refrigerazione.

Agli operatori non è stato possibile rilevare la data dell’ultimo intervento di disinfestazione, poiché il titolare/gestore, non era in possesso del prescritto Registro di Autocontrollo Aziendale (H.A.C.C.P.). Nè ha esibito agli agenti alcuna fattura d’acquisto o altro documento che attestasse la legittima provenienza dei prodotti alimentari detenuti ai fini della ristorazione, dei quali non si è potuto effettuare una valutazione della tracciabilità. In più, i locali non risultavano idonei per attività di ristorazione con somministrazione di alimenti e bevande, così come dichiarato nella relazione tecnica asseverata dal geometra, esibita all’atto del controllo ispettivo, nella sua qualità di tecnico incaricato dal gestore del pubblico esercizio. Dal controllo visivo, formale e documentale, emergeva la non veridicità del contenuto delle dichiarazioni di Segnalazione Certificata Inizio Attività (S.C.I.A.), inviate al Comune di Palermo e della Registrazione Sanitaria, rilasciata dall’ASP 6 Palermo, e i locali in cui si svolgeva l’attività non dotati della prescritta agibilità e della destinazione d’uso compatibile con l’attività stessa.

Gli agenti hanno anche potuto constatare il cedimento di una parte consistente del solaio dell’immobile e, in particolare, di quella sovrastante i vani impiegati per la preparazione e lo stoccaggio degli alimenti, oltre a un avvallamento del soffitto, costituito da travi in legno, e vistose crepe sulle pareti. Criticità strutturali, queste, attestate dal personale tecnico dei Vigili del Fuoco, intervenuto sul posto.

Il titolare/gestore aveva anche collocato all’esterno del pubblico esercizio numerosi elementi di arredo e attrezzature a servizio dell’attività, che occupavano illecitamente circa 28,40 mq. di suolo pubblico, ostruendo quasi del tutto il portone di ingresso di un edificio e l’intera carreggiata di via bara all’Olivella, con gravi problemi per la sicurezza pubblica e il normale fluire della circolazione, sia pedonale che veicolare.

In sede di sopralluogo, sono state anche accertate violazioni di norme e modalità al Testo Unico Edilizia (D.P.R. 380/2001), nonché dei regolamenti edilizi, consistenti nelle seguenti opere abusive: 1) L’immobile, privo di destinazione d’uso, è stato destinato, illecitamente, a pubblico esercizio, senza alcuna autorizzazione e/o richiesta; 2) E’ stata effettuata la demolizione illecita di un muro portante per ampliare illecitamente il vano destinato alla ristorazione con somministrazione di alimenti e bevande e per la realizzazione indebita di una struttura edile di ampliamento; 3) E’ stato realizzato illecitamente una struttura edile di ampliamento. Inoltre, anche La SCIA di somministrazione di alimenti e bevande e la SCIA sanitaria, sono state sottoposte a sequestro preventivo perché nelle dichiarazioni e nelle asseverazioni che correlavano le segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA), il titolare e il tecnico incaricato dichiaravano e attestavano falsamente l’esistenza dei requisiti strutturali dell’immobile dell’attività.

Gli agenti intervenuti hanno ipotizzato nei confronti del titolare diversi reati penali: tra cui detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, commercio di sostanze alimentari nocive, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine, occupazione arbitraria di suolo pubblico, deturpamento di cose di interesse storico e artistico e altri ancora.

Sempre nei confronti del titolare, ma in concorso con il geometra da lui incaricato, si ipotizzano altri reati penali relativi a falsità ideologica, falsità materiale, esibizione di documenti non veritieri, e altri ancora.

Sono state applicate diverse contestazioni e sanzioni amministrative in relazione alle irregolarità riscontrate nel locale, sia dal punto di vista igienico-sanitario che edilizio.