San Giuseppe al Transito, una gemma nascosta nel cuore di Catania
San Giuseppe a Catania vanta diverse chiese e luoghi a lui dedicati, ma tra questi una delle più antiche strutture presenti in città è quella ubicata in Piazza Maravigna, alle spalle del Castello Ursino.
Si tratta della Chiesa di San Giuseppe al Transito, un antico edificio che vanta una storia secolare e che, ancora oggi, raccoglie al suo interno una vasta comunità di fedeli.
Punto di riferimento per diversi catanesi residenti nella zona, la chiesa di San Giuseppe al Transito rappresenta una gemma di alto livello culturale e religioso di cui Catania ne può essere orgogliosa.
Sebbene però molti catanesi conoscono questa antica chiesa, forse solo pochi sanno perché si chiama “al transito”. Ecco svelata la verità sulla sua origine.
San Giuseppe, perché a Catania è “al transito”
Situata a due passi dal Castello Ursino a Catania, si erge l’umile e affascinante Chiesa di San Giuseppe al Transito, posizionata sul sito dove un tempo sorgeva una delle torri dell’antico stadio romano, successivamente trasformata durante il Medioevo nella porta d’ingresso della città, la celebre Porta della Decima, le tracce della sua importanza storica persistono sul fianco settentrionale dell’edificio.
Fu in seguito al terremoto del 1693, che la Confraternita di Santa Maria della Raccomandata si trasferì proprio in questo edificio del XVIII secolo, che, ancora oggi, custodisce caratteristiche uniche spesso trascurate da molti, tra cui il distintivo portale con timpano rovesciato, il soffitto forato dall’orchestra e le graziose curve che adornano la facciata, completata solo nel 1934 da Carmelo Aloisi.
Ma perché è detta “al transito”? La leggenda vuole che il nome derivi proprio dalla Porta della Decima da dove i cittadini di Catania passavano solennemente in penitenza, indicando così un punto ufficiale di transito, da cui deriva il nome.
In seguito al terremoto del 1693, in omaggio a un santuario rinascimentale, è stata eretta una piccola cappella nello stesso luogo, dedicata a San Giuseppe, che ha reso necessaria la demolizione di una parte significativa delle mura rimanenti, sostituite da una facciata caratterizzata da curve intricate, incarnando la raffinatezza architettonica.
Oggi sono tantissimi i catanesi che “transitano” davanti a questa antica chiesa, ma che ancora ne sconoscono la storia.