Operazione Moneta Falsa: 60 arresti a Napoli

Nell’ambito di un’operazione condotta dai Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, supportati da varie unità dei Comandi Provinciali e internazionali come Europol, sono stati eseguiti 60 arresti a Napoli. L’operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli e dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

Le misure cautelari emesse riguardano 63 persone gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata alla vendita di valuta in Euro contraffatta, anche all’estero. Inoltre, sono accusate di concorso nella vendita della valuta falsa e di tentata estorsione. In Francia è stato eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di un italiano destinatario di una misura restrittiva.

48 persone sono state poste in custodia in carcere, 14 agli arresti domiciliari e una persona ha il divieto di dimora a Napoli. L’operazione fa seguito a una precedente indagine che ha portato a condanne per molti degli imputati.

Le indagini hanno confermato l’esistenza di un gruppo criminale a Napoli, nel quartiere Mercato/Pendino, che gestiva un’attività di vendita di valuta contraffatta. Il volume d’affari dell’organizzazione era molto consistente e coinvolgeva anche il clan camorristico “Mazzarella”.

Inoltre, le indagini hanno evidenziato un profilo agevolativo dell’attività del clan “Mazzarella”, che riceveva parte dei proventi derivanti dalla vendita dei soldi falsi. Le basi logistiche del gruppo erano nel quartiere Mercato/Pendino e le rivendite erano gestite come veri e propri negozi, con orari di apertura al pubblico.

Le attività investigative hanno anche dimostrato la capacità del gruppo di esportare la valuta contraffatta all’estero, con vendite documentate in Francia, Spagna e Grecia. Il giro d’affari complessivo del business illecito è stato valutato in 6 milioni di euro.

Il provvedimento cautelare eseguito è stato disposto in sede di indagini preliminari e i destinatari hanno il diritto di impugnarlo.È importante ricordare che fino a una sentenza definitiva, le persone coinvolte sono considerate presunte innocenti.