Catania, 15 aprile 2024 – In una vasta operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma presenti in Sicilia, sono state arrestate 17 persone ritenute gravemente indiziate di associazione mafiosa e altri reati connessi. Le misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Catania, prevedono la custodia in carcere per 15 soggetti, gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per uno e il divieto temporaneo di esercitare la professione di avvocato per un altro.
L’inchiesta ha permesso di individuare l’operatività del gruppo “Morabito-Rapisarda”, riconducibile al clan catanese “Laudani” intesi “Mussi ‘i ficurinia”. Si sono evidenziati i rapporti con il clan “Assinnata”, parte della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola-Ercolano”. Le indagini, condotte nell’arco di due anni, hanno preso avvio da una denuncia di un imprenditore locale minacciato durante una procedura di vendita all’asta di un immobile.
Si è scoperto il coinvolgimento del clan nella turbativa del regolare svolgimento delle aste giudiziarie immobiliari per favorire determinati acquirenti legati alla criminalità organizzata. Il pagamento di una ricompensa garantiva agli interessati l’aggiudicazione del bene. Il clan poteva contare su rapporti con delegati alla vendita e avvocati corrotti per influenzare le procedure.
Il gruppo criminale gestiva anche il traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana, con una struttura organizzata e ben definita nei ruoli. Le basi logistiche per la custodia e il confezionamento dello stupefacente erano presenti nel centro di Paternò, dove venivano effettuati gli incontri con gli acquirenti. Questa attività era parte delle entrate del gruppo, gestite con il metodo mafioso.
Durante le indagini sono stati sequestrati circa 71 kg di marijuana e cocaina e arrestate otto persone in flagranza di reato. Le operazioni sono continuate per individuare ulteriori responsabilità e collegamenti con altre attività illecite.