È con grande tristezza che si apprende la scomparsa di Giuseppe Leone, il rinomato fotoreporter ragusano, all’età di 88 anni. La sua perdita lascia un vuoto nel mondo della fotografia e della cultura siciliana, dove ha lasciato un’impronta indelebile con il suo lavoro straordinario e la sua sensibilità artistica.
Leone è stato molto più di un semplice fotografo: è stato un narratore visivo, un testimone del suo tempo e un interprete appassionato della Sicilia, del suo paesaggio e della sua cultura. Attraverso i suoi scatti, prevalentemente in bianco e nero, ha catturato con maestria le sfumature della vita quotidiana, i volti e i paesaggi che caratterizzano l’isola, dalla bellezza dei suoi panorami alla durezza del lavoro contadino.
Ricordando i suoi scatti sull’Etna e tra le altre città, anche a Catania, alla quale ha dedicato delle foto immortalando dei momenti salienti della sua cultura e del suo folklore.
Figlio di Ragusa, Leone ha iniziato il suo percorso artistico sin da giovane, scoprendo il fascino dell’obiettivo fin dall’infanzia. Cresciuto nell’atmosfera creativa della bottega di un fotografo locale, ha coltivato la sua passione per la fotografia che lo ha accompagnato per tutta la vita. Nonostante l’originaria prospettiva di seguire le orme paterne come pittore, Leone ha abbracciato pienamente l’arte della fotografia, trovando nella camera oscura la sua compagna di vita.
La sua carriera è stata caratterizzata da una continua ricerca artistica e da una profonda connessione con la sua terra natale. Dedicatosi principalmente al paesaggio ibleo e alle testimonianze del barocco, Leone ha saputo cogliere l’anima della Sicilia attraverso le sue immagini, trasmettendo emozioni e riflessioni sul passato e sul presente dell’isola.
Il suo talento non si è limitato alle frontiere nazionali: le sue mostre sono state accolte con entusiasmo anche all’estero, riscuotendo un notevole successo e contribuendo a diffondere la bellezza e l’autenticità della Sicilia nel mondo.
La mostra inaugurata ieri sera a palazzo Zacco, sede del museo di Ragusa, rappresentava l’ultima testimonianza del suo impegno costante nel raccontare il mondo contadino e la sua città amata. Con il suo lavoro, Leone ha saputo celebrare la bellezza della Sicilia e al contempo denunciare le sue sfide e contraddizioni, lasciando un’eredità preziosa per le generazioni future.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama culturale siciliano, ma il suo spirito e il suo lavoro continueranno a ispirare e a emozionare coloro che amano la fotografia e la bellezza della sua terra. Giuseppe Leone sarà ricordato non solo come un grande fotografo, ma anche come un testimone appassionato e un’icona della cultura siciliana.