A soli 31 anni, Antonio Pistone è morto sul lavoro ad Aci Sant’Antonio generando rammarico tra i sindacati. Il giovane operaio però era molto di più, come dimostra il forte cordoglio emerso nella comunità catanese alla notizia del suo incidente mortale.
Antonio Pistone perde la vita sul lavoro
Antonio Pistone si trovava per lavoro ad Aci Sant’Antonio quando è accaduto l’irreparabile mentre stava lavorando sull’ascensore condominiale. L’operaio si è trovato improvvisamente incastrato tra la cabina e la porta dell’ascensore, perdendo la vita prima che i vigili del fuoco di Acireale potessero liberarlo.
La donna presente all’interno della cabina è stata soccorsa dal personale medico a causa dello shock subito durante l’incidente. Le indagini sono in corso per chiarire le cause dell’improvviso movimento dell’ascensore.
Dopo la morte di Antonio Pistone giunge l’appello sindacale per la sicurezza sul lavoro
La morte sul lavoro è una tematica tristemente nota. Cgil e Ugl esprimono preoccupazione e chiedono maggiore attenzione alla sicurezza. La Cgil di Catania esprime dolore per l’ennesima tragedia sul lavoro e sottolinea l’importanza di garantire sempre condizioni di sicurezza. L’Ugl di Catania evidenzia la necessità di investire nella formazione e nella prevenzione, criticando la carenza di cultura della sicurezza in molte aziende.
Oltre l’operaio: Catania piange Antonio Pistone, conosciuto nella movida catanese
Se la nazione piange un operaio, Antonio Pistone lascia un grande vuoto nel cuore della comunità catanese. Antonio Pistone non era solo un operaio, ma anche un organizzatore di serate molto conosciuto nel capoluogo etneo. La notizia della sua tragica morte ha scosso profondamente coloro che lo conoscevano, lasciando un senso di sgomento diffuso.
I social network si sono riempiti dei primi messaggi di cordoglio, tra questi: “Addio amico mio, riposa in pace… Questo non è un addio, è solo un arrivederci. Anche se adesso qualsiasi festa non potrà più essere la stessa senza di te. Quante ne abbiamo combinate insieme, questa non ci voleva, c’era ancora tanto da fare… Riposa in pace, frate”.