A Catania “Chiù scuru ‘i menzannotti non po’ fari”
Il catanese sa dove ritrovare l’ottimismo anche quando le cose non sembrano andare per il verso giusto; e ne è capace perché è per natura solare e gioioso, ma soprattutto perché sa che “Chiù scuru ‘i menzannotti non po’ fari”.
Per alcuni questo è solo un detto siciliano, ma per la maggior parte dei catanesi veraci si tratta di un motto di vita da ripetere come promemoria e da utilizzare soprattutto in momenti di crisi. E sapete perché?
Perché, in fondo, proprio quando sembra tutto buio e non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel, si dovrebbe ricordare che ad ogni male c’è sempre un rimedio e che dopo la fine di un giorno c’è sempre un nuovo inizio.
Visto che “più buio di così non può fare”, allora meglio alzare la testa, rimboccarsi le maniche e affrontare la vita senza alcun pensiero, ricordando sempre che “Chiù scuru ‘i menzannotti non po’ fari”.
Se anche tu vuoi fare di questo detto catanese il tuo motto, scopri quanto sia importante non dimenticare questo antico insegnamento continuando a leggere.
Dopo la notte, viene sempre il giorno
Che dopo ogni notte viene sempre un nuovo giorno è un dato di fatto riconosciuto da tutti gli esseri viventi.
Ed è la stessa constatazione che spinge i catanesi a ripetersi che “chiù scuru ‘i menzannotti non po’ fari”, nemmeno quando si crede il contrario.
Di fronte alle avversità della vita infatti, non è sempre facile essere ottimisti e ci si lascia travolgere dal corso degli eventi, restando inermi a guardare e a sperare che qualcosa cambia.
Il vero catanese sa di essere l’artefice del proprio destino e, invece di restare con le mani in mano, deve agire affinché questo non sia avverso, ma anzi vantaggioso e favorevole.
Quando il buio sembra annebbiare la vista e non permette di vedere le cose dalla prospettiva giusta, allora bisogna accendere la luce, attendendo e godendo del giorno nuovo e di tutte quelle opportunità che esso ha da offrire. Dopo la mezzanotte infatti, c’è l’alba, uno dei momenti più lucenti della giornata e quello in cui è possibile risvegliarsi da un sonno profondo.
Metafora o no, insomma, è sempre bene prendere esempio da quanto ci hanno insegnato i nostri antenati e dai detti che ci hanno consegnato come promemoria per non mollare mai.